Alunno picchiato fuori da scuola. L’amara analisi della preside: “La cosa più grave è che circa 20 studenti hanno assistito alla violenza senza agire”

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Venerdì scorso, un episodio di violenza ha scosso la comunità scolastica dell’Istituto Deganutti di Udine. Fuori dai cancelli della scuola, in via Diaz, un alunno del primo anno ha aggredito fisicamente un compagno del secondo anno.

Come ha spiegato la preside Maria Rosa Castellano, si è trattato di un’aggressione “uno contro uno”, ma circa venti studenti hanno assistito alla scena, formando un capannello intorno ai due ragazzi. “Si è trattato di un ragazzo preso di mira, colpito a mani nude”, ha precisato la dirigente, aggiungendo che le cause dell’aggressione sembrano risiedere in “frasi riportate che hanno creato dei malintesi”, tipici di un’età in cui la gestione delle emozioni e della rabbia è ancora in fase di sviluppo.

“Negli ultimi anni la fascia più problematica è proprio quella dei 14-15-16enni”, ha sottolineato.

La vittima, nonostante le escoriazioni al viso, ha dimostrato una maturità sorprendente, presentando denuncia e continuando a frequentare regolarmente la scuola. L’aggressore, invece, si è mostrato pentito, spaventato dalla vista del sangue.

La preside ha immediatamente avviato un’indagine interna, ascoltando individualmente gli studenti coinvolti e collaborando con la Questura. Sono stati convocati consigli di classe straordinari e, come ha dichiarato Castellano, “è in corso l’iter procedurale” per eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti di chi ha avuto un ruolo attivo nell’aggressione e anche nei confronti di coloro che hanno assistito passivamente all’evento.

La dirigente ha sottolineato come il problema non sia legato all’origine etnica degli studenti, ma alla difficoltà di gestire le emozioni e la crescente difficoltà a distinguere il reale dal virtuale, un aspetto che contribuisce a rendere sempre più complesso il compito educativo. “Io posso capire i loro disagi, ma da educatore devo pretendere il rispetto delle regole”, ha concluso la preside.

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