Alunno iperattivo sospeso da scuola, il Tar lo riammette, ma il preside blocca il ritorno in classe. Il Ministero impone ispezione

Un’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio è stata avviata in un istituto comprensivo in provincia di Roma, dove un bambino di sei anni con disabilità è stato sospeso per la sua “natura”, che rende complicata la gestione della classe.
Il consiglio di classe ha deciso di sospendere il bambino, Giovanni (nome di fantasia), non per punirlo, come ha spiegato il dirigente scolastico a La Repubblica, ma “come insegnamento”. Il preside sostiene che il bambino debba imparare a rispettare le regole per poter poi “tornare rispettando il prossimo”. Agresti ha inoltre accusato la famiglia di non collaborare e di non prendersi cura adeguatamente del bambino.
I genitori di Giovanni, assistiti dall’avvocato, hanno presentato ricorso al Tar, che ha dato loro ragione. Tuttavia, la scuola non ha ancora fatto rientrare il bambino, che sta perdendo ore di lezione e momenti di socialità. Per questo motivo, è stata sporta una denuncia ai Carabinieri Ora, l’Usr tenterà di mettere un punto definitivo alla vicenda con un’ispezione.
La direttrice Anna Paola Sabatini, venuta a conoscenza della storia, ha dato mandato di avviare l’accertamento per verificare se la condotta della scuola sia stata corretta.
L’ispezione dovrà chiarire se la “metodologia di insegnamento” utilizzata dalla scuola, ovvero la sospensione del bambino, possa essere considerata uno strumento realmente valido.
Dovranno inoltre essere approfondite le condizioni di Giovanni, che ha un disturbo da deficit di attenzione con iperattività (Adhd) di tipo combinato associato a marcate difficoltà nella regolazione degli aspetti comportamentali e aggressivi, come documentato dall’ospedale Gemelli di Roma, dove il bambino è in cura.
La parola al ministro
“Su disposizione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara l’ufficio scolastico regionale ha già disposto un’ispezione per comprendere come mai il decreto del Tar del Lazio, che disponeva il rientro a scuola dell’alunno iperattivo di sei anni sospeso, non è stato attuato e rispettato dall’istituto scolastico”. È quanto apprende l’ANSA da fonti ministeriali qualificate.