Alunno iperattivo lasciato solo in classe, la mamma: “Inciviltà umana. Mio figlio sta male”

WhatsApp
Telegram

“È una pagina di inciviltà umana, che spero rimanga a chi ha deciso di commettere un gesto di questa natura”.

Sono le parole della mamma dell’alunno di 8 anni lasciato solo in classe in una scuola primaria in provincia di Cosenza perché “iperattivo”. A “Mattino Cinque News”, la donna parla a proposito dell’episodio che ha visto prontamente la mossa del Ministro Valditara, che ha avviato un’ispezione.

Ho chiara dentro di me la sequenza dei fatti, dal mandante agli esecutori“, continua la donna, esplicitando il coinvolgimento “diretto ed esclusivo” di due adulti che hanno ordito in chat il piano.

Ora, purtroppo, il bambino sta male: “Dopo due giorni di apparente tranquillità, mio figlio venerdì sera ha avuto un crollo emotivo. Si è avvicinato a me e mi ha chiesto se, trovandosi nuovamente solo, potesse telefonarmi. In quel momento, il mio cuore è andato in frantumi“.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è intervenuto, contattando l’Ufficio Scolastico per la Calabria per ottenere dettagli sulla vicenda. È in corso un’analisi approfondita per stabilire le azioni da intraprendere in risposta a questo episodio.

L’alunno ha 8 anni ed è ritenuto iperattivo e dotato di un QI superiore alla media. La sua presenza, nonostante le sue capacità bilingue e matematiche eccezionali, ha provocato una reazione inaspettata da parte dei genitori degli altri studenti. Hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola per protestare contro la decisione della preside di inserire il bambino in una nuova classe, dopo che era stato trasferito a causa della mancanza di un docente di sostegno nella sua precedente classe.

L’episodio ha lasciato il bambino confuso e solo, convinto erroneamente che i suoi compagni fossero malati. La sua innocenza non ha permesso di comprendere la realtà della situazione. Un disegno preparato per il suo compagno di banco rimane simbolo di un’amicizia non ancora nata.

La madre del bambino, allarmata da questa situazione, ha reagito presentando un esposto alla Procura dei Minori di Catanzaro e informando il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale. Quest’ultimo ha richiesto indagini immediate. La dirigente scolastica, insieme a un’insegnante, è stata interrogata dalla Questura di Cosenza. Un’indagine interna è stata avviata per valutare il coinvolgimento del personale docente ed eventuali misure disciplinari.

WhatsApp
Telegram

Offerta Riservata TFA 2025: Abilitazione all’insegnamento da € 1.400 con Mnemosine