Alunno iperattivo lasciato solo, i genitori dei compagni: “Non volevamo danneggiarlo. Servono strumenti per inclusione”. Il sindaco: “Impegno per integrazione”

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Alunno iperattivo e i genitori non mandano i figli a scuola per protesta: è successo in una scuola in provincia di Roma. I genitori hanno chiarito al Corriere della Sera: “Non volevamo danneggiare il bambino. La nostra era una protesta”.

I genitori si sono dichiarati preoccupati per la sicurezza, affermando di aver assistito a episodi comportamentali problematici da parte del ragazzo in una classe precedente. La mancanza di informazioni rassicuranti ha portato i genitori ad attuare una sorta di “autosospensione” dei loro figli dalle lezioni. “Abbiamo bisogno di strumenti per garantire un’inclusione efficace”.

In risposta alla protesta, la preside dell’istituto ha incontrato una delegazione dei genitori per affrontare il tema e cercare una soluzione condivisa. Il sindaco ha garantito che sono in corso azioni concrete per agevolare il ritorno dell’alunno in un contesto sereno e sicuro, sottolineando l’impegno della scuola e dei servizi sociali per una maggiore integrazione. “Vogliamo tutti che l’integrazione tra questo ragazzo e i suoi compagni vada bene e ci impegneremo per questo” ha detto il sindaco.

I genitori dello studente con disabilità hanno replicato sottolineando che la loro è una battaglia per tutte le famiglie con figli con disabilità.

Alunno 13enne iperattivo ha crisi comportamentale: i genitori preoccupati non mandano i figli a scuola per tre giorni. La mamma: “Mio figlio discriminato, ma ha diritto allo studio come gli altri”

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