Alunno di scuola media picchiato ancora una volta dallo stesso bullo. La madre: “La scuola dovrebbe intervenire. Succede a tanti ragazzi”

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Bullismo in una scuola media bolognese, dove uno studente sembra essere stato preso di mira da un altro compagno, anche fisicamente. Lo sfogo della mamma della giovane vittima che esorta la scuola ad intervenire.

Mio figlio è stato picchiato di nuovo, stavolta dentro la scuola, da quel ragazzino che lo aveva già aggredito a ottobre e che io avevo denunciato. È successo alla ricreazione, davanti a tanti. Un pugno alla nuca, molto forte. Dopo due giorni in giro per ospedali, e ora deve portare il collarino. Chi lo ha aggredito, nel frattempo, è potuto andare in classe, non è stato sospeso. Questo è un episodio di bullismo e la scuola dovrebbe prenderne coscienza e reagire“, racconta la donna al quotidiano La Repubblica.

Lo scorso ottobre, infatti, finita la scuola, fuori dall’istituto, il ragazzino fu assalito da una banda di coetanei, che filmò le botte; un video — raccontò Repubblica — che fece il giro delle chat e che arrivò anche alla donna: andò subito dai carabinieri, partì la denuncia, ma solo uno dei ragazzini era già 14enne. Pochi giorni fa, questa volta nella hall dell’istituto, ancora un’aggressione da parte dello stesso studente, furioso per la denuncia nei suoi confronti.

Da ottobre a oggi i toni non si sono certo placati. Ci sono state continue offese volgari e minacce anche nei miei confronti. L’altro giorno — racconta la madre — il copione si è ripetuto. Mio figlio non ha replicato, ma dalle minacce si è arrivati ai fatti: gli è stato sferrato un pugno sulla nuca. Hanno visto in tanti, anche professori ed educatori. Stavolta, a differenza di quanto accadde mesi fa, diverse persone me l’hanno raccontato, ho ricevuto immediata solidarietà da altri genitori”.

La donna però si lamenta della scuola: “Tuttavia quella mattina la scuola non mi ha avvisato, non ha chiamato le forze dell’ordine. Io ho portato mio figlio prima al Cau del Navile, poi al Sant’Orsola dove siamo rimasti fino a notte fonda e dove è stato accolto con particolare attenzione, e pure al Rizzoli per scongiurare eventuali conseguenze del trauma cranico. Ora indossa un collarino ed è sotto shock”.

Anche se però, negli ultimi giorni qualcosa si è mosso, ovvero un’assemblea straordinaria indetta dalla preside a cui è stata invitata anche la madre dell’alunno vittima di aggressione: “Stavolta c’è stata una reazione dell’istituto — dice — ma questa vicenda non riguarda solo mio figlio. Riguarda tanti ragazzini che hanno paura anche solo a uscire dalla classe per andare in bagno, e gli insegnanti non sanno come affrontare questa situazione. Sono indignata e delusa. Non è affatto vero che la situazione sia sotto controllo visti i continui episodi. Mio figlio — e non solo lui, insisto — continua ad avere paura, fatica ad affrontare un tratto di strada da solo, non vuole più andare a scuola”.

Chiedo delle scuse. E chi sbaglia deve essere punito a dovere, deve assumersi le sue responsabilità. Ma al contempo occorre aiutare questi ragazzi, anche quelli che hanno comportamenti del genere, perché hanno bisogno di supporto”, conclude la donna.

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