Alunno di 8 anni si rompe il naso dopo pugno in faccia. Scuola condannata: 16mila euro di risarcimento. Riconosciuta la responsabilità delle maestre nella mancata vigilanza

Un pugno sul naso sferrato da un compagno di classe durante l’ora di educazione motoria si è trasformato in una condanna per la scuola, chiamata a risarcire il danno subito da un bambino di otto anni.
Come segnala Il Centro, il Tribunale dell’Aquila ha riconosciuto la responsabilità delle insegnanti di una scuola primaria di Lanciano, sottolineando la mancanza di vigilanza sui minori. “Non ci interessava il risarcimento”, dichiarano i genitori del ragazzo, oggi quindicenne, “ma volevamo giustizia per il trauma subito da nostro figlio”. La sentenza, emessa nel settembre 2024 e passata in giudicato, prevede un risarcimento di oltre 16mila euro.
Sei anni per ottenere giustizia
L’episodio risale al gennaio 2018. Il piccolo viene ripreso da scuola dal padre, che nota una tumefazione sul suo volto. Le insegnanti, sentite come testimoni, affermano di non aver assistito ad alcun incidente. Sarà l’alunno a raccontare di essere stato preso di mira e colpito da due compagni dopo l’ora di educazione motoria. Al pronto soccorso, la diagnosi è frattura delle ossa nasali. Inizia così un lungo iter giudiziale, con i genitori che, assistiti da un legale, si rivolgono prima ai Carabinieri e poi al Tribunale.
La sentenza: omessa vigilanza
Il Giudice ha accolto la richiesta di risarcimento, evidenziando l’omissione della doverosa vigilanza da parte delle insegnanti. “Anche se non fosse vera la versione dei fatti riferita dal bambino,” si legge nelle motivazioni, “è certo che la lesione è avvenuta durante l’orario scolastico e le insegnanti non si sono accorte di nulla. Questo dimostra una mancanza di attenzione nei confronti di bambini di così tenera età”. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la compagnia assicurativa, che avevano chiesto il rigetto della domanda, non hanno presentato ricorso, rendendo la sentenza definitiva.
Incidenti a scuola: un problema da non sottovalutare
Non si tratta del primo caso, il tema della sicurezza a scuola è di fondamentale importanza che riguarda studenti, famiglie e istituzioni. Gli incidenti all’interno degli edifici scolastici, durante le attività didattiche o nei momenti di ricreazione, rappresentano un problema da non sottovalutare. Cadute, scontri, infortuni durante le lezioni di educazione motoria o nei laboratori scientifici sono solo alcuni esempi delle possibili situazioni di rischio che gli studenti possono affrontare quotidianamente. Oltre ai danni fisici, gli incidenti scolastici possono avere conseguenze psicologiche significative, come ansia, paura e difficoltà di concentrazione.
Anche l’educazione degli studenti al rispetto delle regole e all’adozione di comportamenti responsabili gioca un ruolo cruciale nella prevenzione degli incidenti. Insegnare ai bambini e ai ragazzi l’importanza di prestare attenzione, di evitare comportamenti pericolosi e di segnalare tempestivamente eventuali situazioni di rischio può contribuire a creare un ambiente scolastico più sicuro.
La collaborazione tra scuola, famiglie e istituzioni è altrettanto importante. Un dialogo aperto e trasparente, che consenta di condividere informazioni e di individuare soluzioni condivise, può contribuire a migliorare la sicurezza a scuola e a prevenire futuri incidenti.