Alunno bocciato agli esami di riparazione: i genitori fanno ricorso al Tar. Un nuovo caso scuote il mondo della scuola

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I genitori di uno studente non promosso alla classe successiva a causa del mancato superamento dell’esame per il recupero dei debiti scolastici, hanno presentato un ricorso al Tar.

I legali rappresentanti mirano all’annullamento dello scrutinio, chiedendo un’ammissione con riserva alla classe superiore per il loro assistito.

Come riporta Perugia Today, il fulcro del ricorso riguarda lo scrutinio che ha determinato il non superamento dell’esame, focalizzandosi in particolare sulle prove di matematica e fisica. Nella prova di matematica, lo studente ha ottenuto un punteggio di 3/10, con la commissione che ha sottolineato gravi lacune nelle procedure risolutive sia algebriche che geometriche. Analogamente, nella prova di fisica, lo studente ha ottenuto lo stesso punteggio con evidenti difficoltà nella comprensione e applicazione dei concetti.

I genitori hanno formalizzato il ricorso il 16 ottobre 2023, contestando la decisione presa il 30 agosto 2023 di non ammettere il loro figlio alla seconda classe del liceo scientifico. Nonostante l’attenzione del TAR, la prima camera di consiglio utile per la valutazione collegiale della domanda è stata fissata per il 7 novembre 2023. Nel frattempo, l’anno scolastico è già iniziato dal 13 settembre 2023, e lo studente sta frequentando la prima classe da oltre un mese.

I giudici amministrativi hanno sottolineato la necessità di un bilanciamento tra gli interessi contrapposti, riconoscendo l’importanza di minimizzare le interruzioni nel percorso didattico dello studente. Tuttavia, hanno negato l’adozione delle misure cautelari monocratiche richieste, rimandando la decisione alla camera di consiglio del 7 novembre.

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