Alunni usano app per “spogliare” le compagne di classe: le foto finiscono nelle chat. I genitori denunciano

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A Treviso, un gruppo di studenti ha utilizzato un’applicazione per modificare le immagini delle loro compagne di classe, rendendole nude, e successivamente condividendo le foto modificate attraverso chat private.

La scoperta è avvenuta quando i genitori delle ragazze ritratte nelle immagini hanno avuto vento dell’accaduto, segnalando prontamente la situazione sia agli istituti frequentati dalle figlie che alla polizia postale.

Il grave episodio ha avuto luogo in due diverse istituzioni scolastiche, una scuola media e un liceo del trevigiano. Le vittime hanno scoperto l’accaduto in maniera traumatica, ricevendo a loro volta le immagini alterate, poco prima dell’inizio dell’anno scolastico, come riportato dal quotidiano locale Il Gazzettino.

La denuncia immediata alle autorità sottolinea l’urgenza di affrontare un fenomeno inquietante che, negli ultimi anni, ha visto un aumento preoccupante: il revenge porn e la sextortion. Queste pratiche, che vedono la minaccia di diffusione online di immagini intime in cambio di denaro o altri favori, hanno trovato terreno fertile anche quando le immagini sono contraffatte. A dimostrazione, la polizia postale ha rivelato di aver ricevuto centinaia di segnalazioni di sextortion nei mesi precedenti, con un’età sempre più bassa dei denuncianti, talvolta al di sotto dei 15 anni.

Gli inquirenti della polizia postale stanno ora indagando accuratamente sui due casi trevigiani per identificare i responsabili della modifica e diffusione delle foto. Se gli autori del gesto dovessero essere maggiorenni, potrebbero rischiare una doppia denuncia, rispondendo di diffamazione e produzione di materiale pedopornografico.

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