Alunni stranieri, la scuola del futuro traino per l’integrazione
red – Fini: "Serve lungimiranza su scuola e cittadinanza". I dati sono stati forniti dall’indagine della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati presentata ieri a Roma durante il convegno "Indagine conoscitiva sulle problematiche connesse all’accoglienza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano". Secondo i dati forniti, gli alunni stranieri hanno un’incidenza pari al 7% del totale degli studenti, con un valore assoluto di 629.360 unità, rispetto ad una popolazione scolastica complessiva di 8.945.978 unità. In aumento, in tutti gli ordini di scuola, anche il fenomeno degli alunni stranieri nati in Italia, che hanno superato nel periodo 2008-2009 le duecentomila unità, con un incremento percentuale di 17 punti rispetto all’anno precedente.
red – Fini: "Serve lungimiranza su scuola e cittadinanza". I dati sono stati forniti dall’indagine della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati presentata ieri a Roma durante il convegno "Indagine conoscitiva sulle problematiche connesse all’accoglienza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano". Secondo i dati forniti, gli alunni stranieri hanno un’incidenza pari al 7% del totale degli studenti, con un valore assoluto di 629.360 unità, rispetto ad una popolazione scolastica complessiva di 8.945.978 unità. In aumento, in tutti gli ordini di scuola, anche il fenomeno degli alunni stranieri nati in Italia, che hanno superato nel periodo 2008-2009 le duecentomila unità, con un incremento percentuale di 17 punti rispetto all’anno precedente.
Dalla ricerca, illustrata dal Maria Letizia De Torre (segretario della commissione cultura), è emerso che l’incremento maggiore di presenze di alunni stranieri si è registrato nella scuola dell’infanzia (12,%), seguito da quello della scuola secondaria di primo grado (10, 8%) e da quello di secondo grado (9,3%); nella scuola primaria invece l’incremento registrato è stato minore (7,6%).
Il fenome della presenza di stranieri nelle classi, però, non riguarda tutto il territorio italiano. Infatti, secondo la ricrca, il 26,2% delle scuole non rileva la presenza di alunni stranieri; solo il 2,8% delle scuole presenta un numero di studenti stranieri superiore al 30% degli iscritti.
Tra le etnie più presenti, si consolida il numero degli studenti di origine rumena con 16,8% del totale, pari a 105.682. La Romania, insieme ad Albania e Marocco, contribuiscono inoltre per circa il 45% al totale del contingente degli alunni stranieri.
Il presidente della Camera, intervenuto durante la presentazione della ricerca, ha affermato che nell’artocolo 34 della Costituzione, dove si afferma che la scuola è aperta a tutti, contiene "in sè gli anticorpi per opporsi a qualsiasi irraginevole manifestazione di intolleranza e, peggio ancora, di discriminazione".
Fini ha continuato il suo intervento affermando che la sfida delle moderne democrazie è "proprio quella di affrontare in modo nuovo rispetto al passato, il tema dell’integrazione e della cittadinanza. Naturalmente – ha aggiunto – le iniziative normative volte a disciplinare il settore non devono essere immaginate o interpretate come strumenti posti a protezione degli italiani dal rischio ‘stranieri’, ma come, invece, strumenti di programmazione e di regolazione di un fenomeno nuovo e sempre più destinato ad incidere all’interno della nostra società".
Secondo il presidente della Camera, "la questione dell’integrazione scolastica degli alunni stranieri, che si interseca in modo profondo con quella relativa all’ottenimento della cittadinanza italiana, deve essere affrontata con lungimiranza. Anche perche’ il 60% dei minori stranieri che risiedono in Italia sono nati qui da noi ed e’ anche a loro che dobbiamo guardare, dal momento che, nei fatti, sono già, a tutti gli effetti, veri e propri cittadini italiani, anche se non hanno ancora avuto il riconoscimento giuridico e lo status".
"E questa non può che essere la sfida che si consegna alla scuola del futuro chiamata ad assumere un fondamentale ruolo di traino dei nuovi processi di integrazione".