Alunni possono andare a scuola in pantaloncini. La circolare del preside di un comprensivo: “Fa troppo caldo e non possiamo climatizzare le aule”

Se nella maggior parte dei casi i dirigenti scolastici dicono no a bermuda e abbigliamento “balneare” a scuola non è così per un istituto comprensivo a Roma, dove il preside ha inviato una circolare in cui a sorpresa autorizza a venire a scuola in queste ultime settimane con i pantaloni corti.
La scelta del Ds è dettata da alcuni motivi: prima di tutto il caldo. E “io non posso fare nulla per climatizzare tutte le aule, non ho sufficienti risorse economiche”, spiega a La Repubblica il preside. Quello che però “è nei nostri poteri, in virtù dell’autonomia scolastica, è consentire a studenti e studentesse di venire a scuola più leggeri, seppur sempre nel rispetto dell’ambiente educativo”.
Infatti, resta il divieto di presentarsi in classe con minigonne, canottiere, con top che scoprono la pancia, shorts e outfit da spiaggia sono banditi lo stesso. Tuttavia, l’uso di pantaloni corti è senza dubbio un’idea che va incontro agli alunni, anche perchè questi ultimi “non devono essere svantaggiati rispetto al personale, visto che anche i docenti con la bella stagione cambiano abiti“.
Secondo il DS e il consiglio d’istituto che ha deliberato la scelta, “le regole — spiega ancora — devono fotografare il tempo in cui vengono redatte e il cambiamento climatico è un dato di fatto, anche se qualcuno lo mette in discussione. La scelta dei pantaloni corti va quindi di pari passo col benessere di tutti: la scuola è un luogo che accoglie e promuove il benessere e mettere ragazzi, ragazze e personale a loro agio rientra per noi nella sfera dei bisogni primari, come mangiare, bere, andare in bagno e altro”.
Infine, secondo il preside, la parola decoro non avrebbe molto senso in tale contesto: “Questa parola nella circolare non compare proprio. Non serve il doppio petto per essere curati a scuola, perché l’eleganza parte da dentro”.