Alunni con disabilità, GLO, PEI: ecco il GLOSSARIO dell’inclusione “Di’ la cosa giusta”
L’USR Piemonte redige un utile strumento per usare la terminologia inclusiva a scuola. Il Glossario “Di’ la cosa giusta! -Le parole per l’inclusione” è suscettibile di revisioni e aggiustamenti. L’idea – spiega l’USR – nasce dall’esigenza di disporre di uno strumento semplice e immediato per la consultazione, utile sia per la corretta redazione di documenti e relazioni, sia, soprattutto, per garantire una comunicazione efficace e precisa, che ponga le basi per un’autentica inclusione.
“Sappiamo tutti che le parole non solo esprimono il significato che attribuiamo alla realtà, ma influenzano profondamente il nostro comportamento e persino modellano la
struttura e il funzionamento del nostro cervello” scrive l’USR nell’introduzione.
Nel glossario si trovano i termini e a fianco la definizione. Il glossario si apre con alunno con disabilità:
“La disabilità rappresenta una delle molteplici condizioni che una persona può vivere nel corso della propria esistenza. Essa può derivare da limitazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in combinazione con barriere di vario tipo, possono impedire una piena ed effettiva partecipazione alla vita sociale. Essa deve essere menzionata solo quando risulta rilevante per la narrazione e, in tal caso, prediligere l’espressione “persona con disabilità” e, a scuola, “alunno con disabilità”, per enfatizzare l’individualità dell’essere umano, considerando la disabilità quale caratteristica secondaria (linguaggio orientato alla persona). Sono, quindi, da evitare espressioni come “diversamente abile”, “alunno affetto da disabilità”, “alunno con handicap”, “Handicap” deve essere sostituito da “disabilità”. La disabilità è una condizione che può essere affrontata e migliorata mediante l’uso di strumenti e dispositivi adeguati. È importante evitare di rappresentare l’alunno con disabilità come una “vittima” o, al contrario, come un “eroe”: è semplicemente una persona che vive la propria normalità, con il diritto di essere riconosciuta e rispettata nella sua unicità”.
E poi acronimi e abbreviazioni, tra cui GLO, Gruppo di Lavoro Operativo:
“Il termine “GLO” fa riferimento a un’entità istituzionale prevista nel sistema scolastico italiano. Questo gruppo è istituito con l’obiettivo precipuo di elaborare, coordinare e monitorare le strategie pedagogiche e didattiche finalizzate all’inclusione degli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali (BES). La funzione primaria del GLO è quella di curare la stesura e l’implementazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), un documento che delinea gli interventi educativi personalizzati per ciascun alunno con disabilità certificata. Il GLO è composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe e presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato. I docenti di sostegno, in quanto contitolari, fanno parte del Consiglio di classe o del team dei docenti. Partecipano al GLO i genitori dell’alunno con disabilità o chi ne esercita la responsabilità genitoriale, le figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica, che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità nonché, ai fini del necessario supporto, l’unità di valutazione multidisciplinare All’interno del GLO è assicurata la partecipazione attiva degli studenti con disabilità ai fini dell’inclusione scolastica nel rispetto del principio di autodeterminazione”.
Nonché il Piano Educativo Individualizzato (PEI):
“Documento fondamentale nel contesto dell’istruzione inclusiva, concepito per garantire un percorso educativo personalizzato e adeguato alle specifiche esigenze degli alunni con disabilità. Esso rappresenta uno strumento strategico e operativo, volto a garantire che ogni alunno possa usufruire di un’offerta formativa che risponda in maniera mirata e individualizzata alle sue particolari necessità.
Per la redazione del PEI, si tiene conto dell’accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica e del Profilo di funzionamento, avendo particolare riguardo all’indicazione dei facilitatori e delle barriere, secondo la prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF dell’OMS. Il PEI è elaborato e approvato dal Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione (articoli 2 e 3 del DM 182/2020).
In esso sono individuati obiettivi educativi e didattici, strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione, dell’orientamento e delle autonomie anche sulla base degli interventi di corresponsabilità educativa intrapresi dall’intera comunità scolastica per il soddisfacimento dei bisogni educativi individuati.
Il Decreto 66/2017 individua esplicitamente una serie di “dimensioni” che divengono elementi fondamentali nella costruzione di un percorso di inclusione da parte della “intera comunità scolastica” e, contestualmente, elementi fondanti della progettazione educativo-didattica, per la realizzazione di un “ambiente di apprendimento” che dia modo di soddisfare i “bisogni educativi individuati”. Il principio cardine e il fine verso cui tendere è «il progresso dell’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali» (art. 16, legge 104/1992). Il DM 182/2020 presenta il nuovo modello di PEI, che sarà adottato da tutte le Istituzioni scolastiche: un modello nazionale, articolato in quattro versioni, dalla scuola dell’Infanzia alla secondaria di II grado”.