Alunni assenti a fine quadrimestre “per vacanze in montagna”. Lettera
Ho letto in questi giorni l’articolo di Susanna Tamaro e mi trovo pienamente d’accordo con la scrittrice, soprattutto quando pone il problema dell’educazione: chi educa oggi?
Le famiglie sono sempre più disgregate e i ragazzi privi di punti di riferimento solidi; la scuola viene sempre più denigrata arrivando ad affermare che la colpa del caos dei trasferimenti verificatosi all’inizio di quest’anno scolastico è colpa dei docenti; gli oratori parrocchiali, una volta centri educativi aperti anche ai non credenti, sono sempre meno per mancanza di vocazioni. Ecc. ecc.
Ma torniamo al problema educazione con un esempio.
Sabato 7 gennaio alcune scuole erano aperte, c’era lezione e gli insegnanti erano in classe. Ma quali classi? A volte meno della metà degli alunni era presente. Una collega mi ha detto che lunedì 9, quando tutti finalmente sono tornati dalle vacanze, un’alunna ha presentato la giustificazione con scritto: assente per vacanza. La mia collega si è rifiutata di accettare la giustificazione.
Altro esempio.
Io ho programmato una verifica per la fine di gennaio e da un alunno mi sono sentito dire: prof, io non ci sarò perchè vado in montagna. Posso recuperarla quando torno? Gli ho fatto notare che il 31 gennaio termina il quadrimestre, quindi avrebbe perso la verifica. Ha alzato le spalle.
Che dire? Penso sia questa la mancanza di educazione di cui parlava la Tamaro: la mancanza di educazione al senso di responsabilità che permea tutta la nostra società e che porta a giustificare qualsiasi comportamento in nome della libertà personale di fare e dire tutto ciò che ci pare senza pensare alle conseguenze e sempre pronti a scaricarle sulle spalle degli altri.
Agli insegnanti viene chiesto di educare gli alunni alla Cittadinanza; viene chiesto di insegnare la Costituzione Italiana; viene chiesto di dare l’esempio, ma come si fa quando i nostri ragazzi vengono continuamente bombardati da esempi contrari a ciò che insegniamo, a volte cominciando dalle stesse famiglie?
Carlo Alberto Bacilieri