Alta tensione fra i presidi e Bianchi. ANDIS all’attacco: “Disastro evitato dal miracolo che ha fatto il personale scolastico. Servono procedure più snelle”

I rapporti fra dirigenti scolastici e il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi sembrano essere tesi negli ultimi giorni. Il rientro in classe sta infatti portando alla ribalta dei problemi che i presidi non riescono più a gestire.
Dopo il botta e risposta fra Bianchi e Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, anche l’ANDIS, l’associazione nazionale dirigenti scolastici, esce allo scoperto e tira in ballo il Ministro dell’Istruzione a proposito della situazione attuale.
“‘Il famoso disastro che ci doveva essere con la riapertura della scuola dopo la pausa di Natale non c’è stato’ esultava l’altro giorno il Ministro Bianchi, senza fornire però i dati su contagi e quarantene comunicati dalle scuole al Ministero. Avrebbe dovuto ammettere, comunque, che il “miracolo” di tenere aperte le scuole va attribuito esclusivamente al grande senso di responsabilità e alla profonda abnegazione del personale scolastico“, dice in una nota il presidente ANDIS Paolino Marotta.
“Nell’ultima settimana, infatti, i dirigenti e i loro collaboratori hanno dovuto lavorare senza tregua, anche in orario serale e festivo, per individuare e tracciare i contagi, sostituire i docenti assenti, reperire i supplenti, attivare la didattica mista, interloquire con le strutture sanitarie, gestire le comunicazioni con le famiglie. Un impegno immane, non riconosciuto, che ha prodotto nelle scuole un disagio non più tollerabile“, prosegue il preside.
“In queste condizioni di affanno non si può più continuare – sostengono i Presidi ANDIS – le procedure per la gestione dell’emergenza COVID nelle scuole devono diventare più snelle ed efficaci, a cominciare dalle certificazioni per il rientro dalle quarantene. I dirigenti scolastici non possono limitare il proprio impegno esclusivamente alle questioni sanitarie, ci sono altri importanti adempimenti istituzionali che richiedono un’attenzione e una cura costante e che non possono essere assolutamente trascurati”.
Su questo punto, va precisato, che Patrizio Bianchi ha aperto all’ipotesi di intervenire sui protocolli: “Per quanto riguarda la semplificazione, noi stiamo ascoltando veramente tutti e stiamo trovando il modo per permettere a tutti di gestire al meglio una situazione che però è gestibile e sotto controllo. Quindi, con grande serenità d’animo lavoriamo come sempre con tutti , ma soprattutto per tutti i nostri bambini“.
Ma i dirigenti scolastici insistono sul fatto che prima del rientro a scuola si doveva fare di più e l’ANDIS, nello specifico, “continua a sostenere che, per garantire più alti livelli di sicurezza e funzionalità alle scuole nei prossimi mesi, servono investimenti cospicui e immediati in termini di organici aggiuntivi e di edilizia scolastica, a cominciare dalla installazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata per i quali il Governo dovrebbe fornire fondi specifici, linee guida chiare ed un valido supporto tecnico”.
Marotta, infatti, pensa che non sia sufficiente da suo punto di vista, parlare degli investimenti nelle scuole e dei 12,5 miliardi nel Pnrr. Bianchi, secondo il preside, “dovrebbe chiarire, se non altro, che gli interventi previsti nel PNRR sono destinati a finanziare i progetti che gli Enti locali presenteranno e che comunque si realizzeranno entro il 2026”.
Il presidente ANDIS chiude a proposito delle rassicurazioni di Bianchi, che dichiara come stia “ascoltando veramente tutti e stiamo trovando il modo per permettere a tutti di gestire al meglio una situazione che però è gestibile e sotto controllo”.
Marotta infatti commenta: “Gli vorremmo credere, ma la verità è che non ci ha mai convocati, forse perché non ritiene di doverci ascoltare”.