Allerta meteo scuole chiuse mercoledì 12 febbraio, stop alle lezioni in alcuni comuni della Toscana, ecco dove. L’elenco aggiornato

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Allerta arancione in Toscana per rischio idrogeologico e temporali forti. La Protezione Civile regionale ha emesso l’avviso per la giornata di mercoledì 12 gennaio, dalle 7 del mattino alla mezzanotte, per le zone costiere centrali e meridionali, nonché per l’Arcipelago. Il resto della regione è sotto allerta gialla.

La previsione indica la possibilità di forti temporali fin dalle prime ore del mattino sull’Arcipelago e sulla costa centrale, con spostamento verso le aree meridionali nel corso della giornata. Si prevedono fenomeni persistenti di moderata-forte intensità, con accumuli di pioggia che potrebbero superare localmente i 100 mm.

Numerosi comuni toscani chiudono le scuole per precauzione

A fronte dell’allerta meteo, diversi comuni toscani hanno disposto la chiusura delle scuole per la giornata di mercoledì 12 gennaio. Una decisione presa a scopo precauzionale per garantire la sicurezza di studenti e personale scolastico. “La situazione meteo richiede la massima prudenza” – dichiara il sindaco di uno dei comuni interessati – “la chiusura delle scuole è una misura necessaria per evitare rischi”.

Le province interessate dalle chiusure scolastiche

Le province interessate dalle chiusure scolastiche sono Livorno, Pisa e Grosseto. Nella provincia di Livorno, le scuole resteranno chiuse nei comuni di Bibbona, Campiglia, Campo nell’Elba, Capoliveri, Castagneto Carducci, Cecina, Marciana Marina, Porto Azzurro, Piombino, Portoferraio, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto. Nella provincia di Pisa, la chiusura riguarda i comuni di Casale Marittimo, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Riparbella e Santa Luce. Infine, nella provincia di Grosseto, le scuole saranno chiuse a Capalbio, Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano (solo le scuole superiori), Magliano in Toscana, Monte Argentario, Scarlino e Orbetello.

Scuole chiuse per maltempo: stop alle attività didattiche e totale chiusura, ecco la differenza

Sindaci e Prefetti hanno il potere di sospendere le attività didattiche o disporre la chiusura totale degli istituti scolastici in caso di emergenze, come ad esempio eventi meteorologici estremi. La sospensione delle attività prevede l’interruzione delle lezioni, ma la scuola rimane aperta e i servizi sono garantiti. In questo caso, il personale ATA è obbligato a presentarsi sul posto di lavoro, mentre i docenti sono esonerati dalla presenza a meno che non siano previste attività programmate, la cui eventuale riprogrammazione è a discrezione del dirigente scolastico. Eventuali assenze del personale ATA dovranno essere giustificate secondo le modalità previste dal Contratto.

La chiusura totale delle scuole, invece, rappresenta un provvedimento più drastico, adottato in situazioni di particolare gravità. In questo scenario, nessun componente della comunità scolastica, inclusi docenti, studenti e personale ATA, è tenuto a recarsi a scuola. Le assenze sono considerate giustificate e non comportano alcuna decurtazione economica. Tale provvedimento si basa sul principio giuridico dell’articolo 1256 del Codice Civile, che esonera dall’obbligo lavorativo in caso di impossibilità sopravvenuta non imputabile al lavoratore.

Il recupero dei giorni di lezione persi non è sempre obbligatorio. L’anno scolastico è considerato valido anche se non vengono raggiunti i 200 giorni di lezione previsti, anche se i calendari regionali solitamente prevedono un numero maggiore di giorni. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito demanda alle scuole la decisione di recuperare o meno le lezioni perse, tenendo in considerazione sia la necessità di garantire il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento degli studenti, sia la possibilità per i docenti di disporre di elementi sufficienti per la valutazione.

Scuola aperta, ma causa maltempo non posso recarmi a lavoro. Sono assente ingiustificato?

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