Allerta meteo martedì 1 aprile, scuole chiuse in alcuni comuni della Sicilia. Elenco aggiornato

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Domani, martedì 1° aprile, i settori settentrionali e orientali della Sicilia saranno interessati da un’allerta meteo arancione della Protezione Civile.

Nella fascia costiera del Nord Est isolano sono previsti temporali intensi, con possibili rovesci violenti, attività elettrica e forti raffiche di vento. Le prime avvisaglie si manifesteranno già dalle prime ore del mattino, con criticità legate al rischio allagamenti e fenomeni improvvisi.

Chiusura delle scuole e ordinanze dei Comuni

In risposta all’emergenza, diversi sindaci hanno adottato misure precauzionali. In provincia di Catania, precisamente a Giarre e Riposto, scuole chiuse. L’ondata di ordinanze si è estesa anche in provincia di Messina, dove i sindaci di Savoca, Gaggi, Roccalumera, Scaletta Zanclea, Alì Terme, Letojanni e Mongiuffi Melia hanno disposto la chiusura delle scuole e di altri luoghi pubblici.

Le amministrazioni locali invitano la popolazione a prestare cautela, evitando la sosta vicino a corsi d’acqua e parcheggiando lontano da alberi o strutture pericolanti. L’obiettivo è ridurre al minimo i rischi legati al maltempo in arrivo.

Elenco 

Stop all’attività didattica in diversi centri della Sicilia Orientale

  • Aci Bonaccorsi
  • Aci Catena
  • Acireale
  • Aci Sant’Antonio
  • Alì
  • Alì Terme
  • Antillo
  • Barcellona Pozzo di Gotto
  • Catania
  • Fiumedinisi
  • Forza d’Agrò
  • Furci Siculo
  • Gaggi
  • Gallodoro
  • Giarre
  • Gravina di Catania
  • Itala
  • Letojanni
  • Limina
  • Mandanici
  • Mascali
  • Mascalucia
  • Mongiuffi Melia
  • Nizza di Sicilia
  • Pagliara
  • Riposto
  • Roccalumera
  • Sant’Agata Li Battiati
  • Sant’Alessio Siculo
  • Santa Teresa di Riva
  • Savoca
  • Scaletta Zanclea
  • Scordia
  • Taormina
  • Tremestieri Etneo

Elenco in aggiornamento

Scuole chiuse per maltempo: stop alle attività didattiche e totale chiusura, ecco la differenza

Quando il maltempo imperversa in Italia, la domanda più frequente è: chi può decidere la sospensione delle attività scolastiche o la chiusura delle scuole? In caso di emergenze meteorologiche, la decisione di sospendere le attività didattiche o chiudere gli istituti spetta ai prefetti e ai sindaci, autorità competenti per garantire la sicurezza. Mentre i prefetti intervengono su scala provinciale, i primi cittadini agiscono a livello comunale, valutando le condizioni locali. La distinzione tra sospensione delle attività e chiusura totale della scuola è fondamentale: nel primo caso, l’edificio rimane accessibile e il personale ATA è tenuto a presentarsi, mentre i docenti sono esentati salvo diversa indicazione del dirigente scolastico.

Cosa succede se il personale non può raggiungere la scuola?

Se maltempo o altre criticità impediscono l’accesso agli istituti, le assenze del personale ATA vanno giustificate attraverso i permessi contrattuali, senza penalizzazioni economiche. Per i docenti, invece, l’esonero è automatico, a meno che non siano previste attività obbligatorie. In caso di chiusura totale, nessun membro del personale è obbligato a recarsi a scuola, e le assenze sono considerate legittime. A tutela dei lavoratori, l’art. 1256 del Codice Civile stabilisce che l’impossibilità di adempiere agli obblighi lavorativi, se non dipendente dal dipendente, non comporta sanzioni.

Recupero delle lezioni: obbligatorio o no?

Anche con giorni di didattica persi, l’anno scolastico resta valido: non è necessario raggiungere i 200 giorni di lezione previsti, poiché i calendari regionali solitamente prevedono un margine più ampio. Tuttavia, come chiarito dal Ministero dell’Istruzione, spetta alle singole scuole valutare se recuperare le ore mancanti, bilanciando l’esigenza di completare i programmi e garantire una valutazione adeguata degli studenti. La flessibilità è massima, lasciando ai dirigenti la scelta in base alle specifiche necessità didattiche.

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