Allergie, entro il 2050 oltre il 50% della popolazione mondiale ne sarà colpito. Attenzione al rientro a scuola
Il cambiamento climatico sta alterando il calendario delle allergie, che non si limitano più alla primavera ma si manifestano anche in autunno. Questo fenomeno, legato alle temperature anomale, colpisce un numero crescente di italiani. La situazione è particolarmente complessa per i bambini, poiché il ritorno a scuola facilita anche la diffusione di virus, aggravando le difficoltà diagnostiche.
L’impatto del riscaldamento globale
Durante il Congresso nazionale dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Aaiito), il presidente Lorenzo Cecchi ha sottolineato che riscaldamento globale e inquinamento prolungano la stagione pollinica, aumentando le allergie respiratorie. Il sistema sanitario deve adeguarsi a questi cambiamenti, garantendo accesso uniforme alle cure e promuovendo maggiore consapevolezza tra i pazienti.
Allergie nei bambini e infezioni virali
In autunno, le allergie nei bambini spesso si sovrappongono alle infezioni virali, rese più frequenti dal ritorno a scuola. Questa concomitanza rende difficile distinguere le patologie. In Italia, circa 12 milioni di persone soffrono di allergie respiratorie e si prevede che entro il 2050 oltre il 50% della popolazione mondiale ne sarà colpito.
La transizione dall’infanzia all’età adulta
Un tema delicato è la transizione dall’assistenza pediatrica a quella per adulti per i pazienti con malattie allergiche croniche come asma e dermatite atopica. Cecchi ha sottolineato che molti adolescenti smettono di seguire le terapie, aumentando il rischio di complicanze. Assicurare continuità terapeutica è cruciale per evitare un peggioramento delle patologie croniche.
Differenze biologiche e impatto sulle allergie
Il congresso ha trattato anche le differenze biologiche tra maschi e femmine riguardo alle allergie. Il cromosoma X, cruciale per la regolazione immunitaria, rende le donne più predisposte alle malattie autoimmuni e allergiche, mentre negli uomini la presenza di un solo cromosoma X sembra offrire una certa protezione.