“Alla Camera dei Deputati si parla italiano, si dice dispensatore non dispenser”. L’affondo di Rampelli [VIDEO]

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L’uso degli anglicismi viene osteggiato alla Camera dei Deputati. Il vice presidente dell’assemblea di Montecitorio, Fabio Rampelli, durante le operazioni di voto per la nomina dell’ufficio di presidenza, si lascia scappare la parola “dispenser”, salvo poco dopo affermare che è giusto dire, invece, dispensatore. 

“Alla Camera dei deputati italiana si parla italiano. Prosegue la battaglia sull’utilizzo della nostra lingua al posto dell’inglese. Non si capisce perché il dispensatore di liquido igienizzante per le mani debba essere chiamato ‘dispenser'”, afferma l’esponente di Fratelli d’Italia.

Rampelli ha postato con il tweet anche un video di un frammento dell’aula di ieri: mentre era in presidenza, ha invitato i deputati a sanificare le mani utilizzando gli appositi ‘dispenser’ per poi aggiungere: “Per dispenser si intende dispensatore…”.

Il tweet non è sfuggito a Carlo Calenda che commenta così: “Ammazza Fabio grande traguardo! Decisivo per famiglie e imprese. Dopo che hai cambiato nome al dispenser ti tocca cambiare anche Made in Italy. Una cosa tipo: fatto in Italia. Oppure ancora meglio: siamo parecchio fatti in Italia. Che descrive bene anche le vaccate che scrivete”.

“Certo da un parlamentare della Repubblica che usa termini così raffinati non mi aspetto che possa capire. Aggiungerei per restare in sintonia con volgarità insulse e banali che ‘con la cultura nun se magna’…”. Così Fabio Rampelli ribatte al tweet di Carlo Calenda.

“Peccato che i forestierismi in uso nella nostra lingua sono un’emergenza culturale di cui tutti parlano, comprese l’Accademia della Crusca e l’Accademia dei Lincei. Peccato che l’identità italiana faccia Pil, peccato che la democrazia preveda che tutti i cittadini debbano saper leggere e capire l’idioma delle istituzioni, compresi quelli non istruiti. Tutte vaccate?”.

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