Algoritmo GPS, docente precaria ottiene 7mila euro di risarcimento per errato funzionamento. UIL Scuola Bologna: “A farne le spese sono i docenti”

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Il Tribunale del Lavoro di Bologna ha riconosciuto l’irregolarità del sistema utilizzato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per gestire le nomine dei supplenti scolastici, accogliendo il ricorso di una docente precaria.

L’insegnante, assistita dai legali della UIL Scuola RUA, si trovava nelle GPS con punteggi elevati, ma è stata superata da candidati con punteggi inferiori nelle fasi successive al primo turno di nomina.

Il caso specifico

La docente aveva presentato regolare domanda telematica per l’assegnazione degli incarichi a tempo determinato per l’anno scolastico 2023/24. Nonostante ciò, non le è stata attribuita una cattedra a tempo pieno, ma solo un incarico parziale di 11 ore settimanali fino al 30 giugno 2024, conferito tramite graduatorie d’istituto. L’elemento contestato riguardava il fatto che l’algoritmo ministeriale, nei turni successivi, non ricalcolava la graduatoria per i candidati rimasti senza incarico, ma proseguiva dallo scorrimento della tornata precedente, escludendo di fatto chi aveva espresso preferenze non disponibili al primo turno.

Cosa ha deciso il tribunale

Il giudice ha respinto l’interpretazione fornita dal Ministero sulla base dell’Ordinanza Ministeriale n. 112/2022, valutando che il sistema informatico avesse considerato la docente come rinunciataria per l’intera procedura, in assenza di una rinuncia espressa. Il Tribunale ha richiamato altre pronunce in materia, sottolineando la necessità di rispettare i principi costituzionali di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione.

La graduatoria, secondo il tribunale, avrebbe dovuto essere ripercorsa partendo dai candidati non ancora assegnatari, evitando di penalizzare coloro che avevano punteggi più alti, ma non erano stati soddisfatti nelle precedenti convocazioni.

La sentenza ha così riconosciuto il diritto della docente a ottenere una supplenza annuale a cattedra intera, compreso il riconoscimento dell’anzianità giuridica ed economica corrispondente. Inoltre, il tribunale ha stabilito un risarcimento pari a 6.984,18 euro, corrispondente alla differenza tra le ore lavorate e quelle spettanti.

UIL Scuola RUA Bologna: “Non è giusto che a farne le spese siano i docenti”

Il segretario regionale della UIL Scuola RUA, Serafino Veltri, ha commentato la sentenza evidenziando la necessità di rivedere il sistema informatizzato delle nomine. Secondo il sindacato, l’algoritmo non garantisce il rispetto del principio di meritocrazia, penalizzando ingiustamente i docenti precari. “La sentenza – ha dichiarato – afferma ancora una volta quanto sia ingiusto che il sistema delle nomine dei supplenti venga affidato a un algoritmo che palesemente sovverte il naturale principio della meritocrazia. Il sistema informatizzato delle nomine non funziona perfettamente e non è giusto che a farne le spese siano i docenti”.

 

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