Alessio Figalli: “Vieterei l’intelligenza artificiale a scuola. Studiare è un’altra cosa”

Il matematico di fama mondiale Alessio Figalli, vincitore della medaglia Fields nel 2018, ha condiviso la sua esperienza con l’esame di maturità, rivelando un aneddoto sorprendente.
Nonostante abbia superato l’esame con il massimo dei voti, ha confessato di averlo sognato nuovamente molti anni dopo, a causa di un cavillo burocratico che aveva invalidato la maturità del suo anno.
Figalli, che ha frequentato il liceo classico a Roma, ricorda di aver scelto l’analisi del testo per la prova di italiano, ritenendola la scelta più logica. Anche la prova di latino è andata liscia, mentre la tesina è stata più impegnativa. Per la sua tesina, Figalli ha deciso di concentrarsi sulle materie scientifiche, sperando di indirizzare le domande della commissione verso matematica e fisica.
Riflettendo sull’attuale contesto scolastico, Figalli ha espresso la sua opinione sull’uso dell’intelligenza artificiale a scuola, dichiarando che la vieterebbe. Pur riconoscendo l’utilità dell’IA per rinfrescare la memoria o trovare risposte veloci, Figalli sottolinea che studiare è un’altra cosa. Secondo lui, delegare all’IA compiti come la traduzione di una versione di latino vanifica lo scopo stesso dell’apprendimento.
Figalli conclude con un augurio ai maturandi, sottolineando che la maturità è un momento di transizione importante, ma la vera sfida inizia dopo. La scelta dell’università può essere un salto nel buio, e cambiare facoltà dopo un anno non dovrebbe essere considerato un fallimento, ma un’opportunità per ripartire con slancio sulla strada giusta.