Alessandro Siani e il rimorso degli studi abbandonati: “Avrei potuto laurearmi, ho letto molto più libri della media nazionale”

Alessandro Siani, in un’intervista a Il Messaggero, si confessa a cuore aperto, parlando delle sue paure, delle sue origini e anche di qualche rimpianto.
Tra i successi al cinema e a teatro, l’attore e comico napoletano rivela un retropensiero che lo accompagna: il rammarico di non aver completato gli studi universitari. “Mi pento di aver smesso di studiare Scienze politiche”, ammette Siani. “Avevo dato dodici esami e potevo tranquillamente laurearmi”. Un percorso accademico interrotto a un passo dal traguardo, che lascia trasparire un pizzico di amarezza nelle parole dell’artista.
Dalle case popolari al successo: la forza del fallimento
Siani racconta di un’infanzia segnata da difficoltà economiche, in una famiglia “modesta”, con “papà operaio e mamma casalinga”. Un’esperienza che ha forgiato il suo carattere e la sua visione della vita. “Nasco nel fallimento”, afferma, riferendosi alle sue origini umili e alle sfide quotidiane che ha dovuto affrontare. Cresciuto in una casa popolare, dove i problemi economici erano all’ordine del giorno, Siani ha imparato a convivere con le difficoltà, trasformandole in una spinta a dare sempre il massimo.
La paura di deludere
Nonostante il successo raggiunto, Siani confessa la sua più grande paura: deludere il pubblico. Un timore che lo ha sempre accompagnato e che, paradossalmente, è diventato la sua forza, spingendolo a migliorarsi costantemente. E se il rimpianto per gli studi abbandonati rimane, l’attore rivela la sua passione per la lettura: “Credo di aver letto molti più libri della media nazionale”, dichiara, citando tra le sue letture preferite Il giovane Holden e le opere di Luciano De Crescenzo, con il quale ha avuto la fortuna di collaborare.