Al sig. Rondolino vorrei raccontare…Lettera
Fino ad ora ho solo continuato a leggere le molteplici lettere dei colleghi “dolenti” per la situazione venutasi a creare nella scuola provando compassione (“patire con”).
Fino ad ora ho solo continuato a leggere le molteplici lettere dei colleghi “dolenti” per la situazione venutasi a creare nella scuola provando compassione (“patire con”).
Ma dopo aver letto i post di Rondolino riportati dalla redazione di OrizzonteScuola non riesco a tacere, devo dire qualcosa …!
Non me lo sarei aspettato … seguo spesso i dibattiti in tv, leggo i giornali, cerco in tutti i modi di tenermi aggiornata … che elenco di banalità e luoghi comuni … incredibile (se non allucinante)!!!
Ero in GaE dal 2007 (dopo dieci anni di lavoro da libera professionista: “Geologa”), ci hanno detto di fare domanda perché le graduatorie sarebbero state quasi sicuramente eliminate così ci hanno divisi; circa il 50% delle persone interessate che conosco (la maggior parte madri di famiglia, ecc.) la domanda non l’hanno fatta per paura di finire chissà dove con bambini a scuola non trasferibili, con mutui sulle spalle, con mariti malati. Io e il restante 50% la domanda l’abbiamo fatta a nostro rischio e pericolo (il famoso 97% degli insegnanti che ha accettato l’assunzione è parte di questo 50% che la domanda l’ha fatta e non del totale – nessuno lo sottolinea!!!).
Quello che contesto è la mancanza di trasparenza e la farraginosità del meccanismo di assegnazione dei posti – si poteva fare tutto con trasparenza e nell’ordine se si fosse lasciato più tempo agli uffici per organizzare tutto in vista di questo anno (2016/17).
Al Signor Rondolino vorrei raccontare che:
sono insegnante di Scienze Naturali che svolge minimo 18 ore settimanali in classe (fino ad un massimo di 24), normalmente 2 ore a classe per un minimo di 180 persone all’anno da conoscere, incoraggiare, stimolare, divertire, interessare, valutare …
Provo a quantificare alcuni degli altri impegni?!
– Colloqui con i genitori (1 ora settimanale al mattino, un intero pomeriggio 2/3 volte l’anno, più tutti gli appuntamenti informali e/o in caso di necessità);
– Collegi docenti;
– Consigli di classe (quando le classi sono 9 i consigli sono 9 – gli insegnanti di religione o materia alternativa hanno 18 classi)
– Riunioni di dipartimento;
– Preparazione delle lezioni ed esercitazioni di laboratorio
– Ideazione e correzione degli elaborati
– Partecipazione agli scrutini e compilazione atti relativi
– Corsi di aggiornamento, progetti pomeridiani, ecc. ecc.
Da quando insegno ho sempre partecipato anche agli esami di maturità e i tre famosi mesi di ferie li ho visti col binocolo (a parte il fatto che per la maggior parte li ho vissuti da disoccupata).
Gentile Rondolino, il fatto è che non si può affrontare un problema così complesso usando frasi così qualunquiste (anche considerando la necessaria brevità dei post).
Nel nostro paese sa qual è il problema? Chi lavora con passione e cerca di seguire le regole (sempre tante e sempre più confuse) “schiatta” e chi non ha voglia di impegnarsi e di fare il suo dovere(a qualsiasi categoria appartenga) vive sereno! Ma sa che le dico … questi ultimi non sono tanti, la maggior parte tira la cinghia e fa andare avanti il “Carrozzone”.
La invito a venire nella mia scuola il prossimo anno e seguire qualche mia lezione o quella di qualche mio collega per capire quanto impegno c’è dietro ciascuna di quelle 18 ore!
Purtroppo non posso darle un appuntamento o un indirizzo poiché saprò solo dal 13 Agosto in quale parte d’Italia andrò ad insegnare e solo entro la fine del mese in quale scuola!
Cordiali Saluti
Prof.ssa Paola Binaghi
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