AIE: 77% piccoli editori a rischio chiusura, Governo metta al centro scuola e crescita culturale

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L’associazione italiana editori lancia l’allarme: 77% piccoli editori rischiano chiusura entro fine anno.

“Il sostegno alla domanda privata è altrettanto  importante e il meccanismo di una carta per il consumatore, come è stato per la 18App o la Carta docenti, è sperimentato e crediamo di rapida attuazione”. Sul fronte dei piccoli editori, ”l’aiuto è drammaticamente necessario: il 77% di loro, oggi, valuta come possibile la chiusura entro la fine dell’anno”.

Ma ancora più importanti saranno le idee per il dopo. ”L’emergenza –
ha dichiarato Levi – è scoppiata nel mezzo di una discussione su una
‘legge di sistema’ per il libro, che si occupi di tutta la filiera,
analoga a quella già in vigore per l’audiovisivo, che il Ministro
aveva annunciato come imminente. La pandemia è arrivata prima della
legge di sistema, che se ci fosse stata avrebbe consentito di ridurre
gli impatti devastanti che il COVID sta invece avendo sul mondo del
libro. Riprendiamo immediatamente il dialogo per la costruzione di un
sistema organico di sostegno e sviluppo al libro e alla lettura”.

L’Associazione propone di intervenire mettendo al centro ”scuola,
crescita culturale del Paese, università e ricerca”. Sul piano
europeo, AIE invita il Governo a difendere ”con forza il ruolo delle
industrie culturali come settore chiave di sviluppo dei nuovi
programmi. I documenti della Commissione mostrano come i settori
culturali abbiano subito – con il turismo – le perdite più
significative in questi mesi. È fondamentale che ciò sia riconosciuto
e che il ruolo della cultura sia al centro dei programmi futuri”.

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