Ai giovani-studenti elettori. Lettera

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Inviata da Giuseppe Cataudella – Carissimi Giovani, il 12 giugno molti di voi saranno chiamati per la prima volta al voto; molti di voi, dopo tanta attesa, sarete chiamati ad esprimere nella massima libertà un voto democratico e di partecipazione attiva.

“A che serve votare”; “i politici sono tutti uguali, tanto non cambia nulla”, “prima le promesse in campagna elettorale e poi rimane tutto come prima”, “la politica non fa per me”. In questi mesi parecchi di voi continuano a ripetermi questi mantra che hanno accompagnato anche me nei primissimi anni novanta; anni in cui per la prima volta fui chiamato al voto e a “scontrarmi” ahimè con la politica. Erano gli anni in cui non ne capivo l’importanza e l’esigenza, non ne capivo l’utilità e la funzione valoriale.

Erano gli anni di Tangentopoli ’92, gli anni successivi alla caduta del muro di Berlino 89’ e della disgregazione dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), gli anni della guerra nei Balcani ’91, gli anni della firma del Trattato Maastricht ’92, gli anni della fine del Pci (Partito Comunista Italiano) ’91, gli anni delle stragi prima di Capaci e poi di Via
D’Amelio ’92, gli anni della generazioni “X” (gli adolescenti degli anni Ottanta), ma fortunatamente furono anche gli anni in cui si registrò una reale urgenza di mettere fine ad ogni guerra, ingiustizia e sopraffazione, gli anni in cui si aveva una grande voglia di “pulizia” per affrontare con maggiore impegno le sfide future.

Oggi che sono cinquantenne ricordo a me stesso e a voi, carissimi giovani, che il diritto di voto è stato conquistato a prezzo di sangue e sacrifici dai nostri cari nonni, dalla testimonianza di tante donne e uomini che hanno sostenuto con la loro stessa vita l’inizio di un impegno civile, politico e morale, in favore di una società che doveva tutelare i diritti umani e civili di tutti. Con il vostro primo voto alle prossime elezioni comunali, regionali e politiche, sarete chiamati ad una “seconda nascita”, una nascita sociale in cui inizierete ad entrare nel mondo reale, cercando di trovare con tutte le vostre belle energie un modo diverso di rendere giustizia ad una nuova verità. La vostra fame e sete di bene per la città deve riuscire a vincere l’apatia di fronte a una situazione che non suscita nessun tipo di passione, di fronte ad una realtà che vi lascia indifferenti e passivi e che non trova in voi nessuna spinta effettiva a compiere un’azione, come quella del votare.

Non lasciatevi vincere dall’astensionismo apatico ma cercate con tutte le vostre energie culturali e sociali di riconquistare quella fiducia nella politica come autentico principio di legalità, di solidarietà e di partecipazione. Non lasciatevi sedurre dalle attenzioni spettacolari di una politica inquinata da favoritismi, dalla corruzione, da individualismi di potere, dall’attenzione agli interessi di pochi a discapito dei tanti, dagli ingranaggi incantatori di una finta politica asservita al potere.

Fate di tutto affinché la Costituzione Italiana, che secondo il mio modestissimo parere è la più bella del mondo, sia sempre mantenuta viva e vegeta specialmente quando andrete a votare e con il vostro consenso premiare o bocciare ad ogni elezione le persone che vi dovranno rappresentare e decidere del futuro del nostro paese.
Buon voto a tutti voi!

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