Ai docenti annuali tolti 500 euro annui per l’aggiornamento, Anief: il Tribunale di Catania ricorda che non si può sovvertire il parere della Corte UE. Due anni di contratto a termine valgono mille euro

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Sentenza

“La Corte di giustizia della UE è l’unica autorità giudiziaria deputata all’interpretazione delle norme comunitarie, la quale ha carattere vincolante per il giudice nazionale”.

A ricordare le parole della Corte di Cassazione – sezione civile VI dell’8 febbraio 2016, n.2468 – è stato il Tribunale di Catania che l’altro ieri ha emesso l’ennesima sentenza con cui si stabilisce che la carta docente da 500 euro l’anno va assegnata anche agli insegnanti precari che sottoscrivono una o più supplenze annuali.

Nella fattispecie, la seconda Sezione Civile – Lavoro del tribunale etneo ha stabilito che il decente che ha presentato ricorso attraverso i legali Anief ha pieno diritto di “fruire della ‘Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente’, prevista dall’art. 1, comma 121, l. 107/2015, per gli anni scolastici 2019/2020, 2021/2022”, durante i quali ha svolto servizio nella scuola pubblica senza vedersi assegnare un euro per questo scopo. Il giudice ha quindi condannato l’amministrazione scolastica, si legge nella sentenza, “a tutti gli adempimenti conseguenti al fine di consentire alla parte ricorrente di fruire del detto beneficio con effettività e dunque, in quanto compatibili con la presente pronunzia, alle medesime condizioni già riconosciute ai docenti di ruolo”.

 

Riteniamo con cognizione di causa – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che nessun Tribunale del lavoro italiano potrà mettere in dubbio o contrastare la posizione della Corte di Giustizia europea su questa materia: sono esemplari le quattro di Vercelli prodotte dai giudici in poche settimane. Lo stesso Consiglio di Stato ha verificato che sarebbe discriminante negare al personale precario la possibilità di formarsi durante l’esercizio della sua professione. Stando così le cose, continuano ad arrivare domande di ricorso al giudice con i legali Anief, per recuperare il bonus annuale da 500 euro illegittimamente non assegnato dallo Stato. Il ricorso può essere prodotto, con alte possibilità di risposta favorevole del Tribunale, anche dali educatori, di ruolo e precari, su cui nei giorni passati si è espressa la Corte di Cassazione”.

Il personale della scuola che vuole produrre il ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati ai precari per la formazione e l’aggiornamento professionale può chiedere informazioni alle sezioni Anief e inviare la scheda rilevazione dati. Di seguito, video tutorial e link utili: video guida, adesione ricorso, scheda rilevazione dati.

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