Aggressioni ai docenti, Vizzini (M5S): serve sinergia scuola-famiglia e bisogna dar voce agli elementi positivi
inviato da Gloria Vizzini* – Quanto accaduto qualche giorno fa presso l’Istituto Tecnico “Carrara” di Lucca – alunni che bullizzano un professore di italiano, mentre altri filmano l’accaduto e ridono – ha suscitato reazioni di sdegno in tutto il Paese. Da insegnante di una scuola lucchese, ho sentito la necessità di intervenire immediatamente in Parlamento presentando un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione per chiederle di far luce sui fatti. La scuola in questione ha disposto la bocciatura di tre degli alunni coinvolti e la sospensione di altri due. La Procura dei Minori ha aperto un’inchiesta e ordinato la perquisizione delle abitazioni dei ragazzi. Oltre alle misure per punire questi studenti, si impone una riflessione più ampia sull’educazione delle giovani generazioni, perché l’episodio avvenuto, purtroppo, non è un caso isolato.
La scuola educa al rispetto per gli altri, adulti e coetanei. Non si può mai derogare alle regole del vivere civile: lo studente deve avere chiaro ciò che può e non può fare, il limite che non deve mai superare, pena la mancanza di rispetto oltre la quale c’è la perdita di ogni valore. La scuola, però, non può assolvere da sola al dovere educativo, ma necessita dell’aiuto della famiglia: scuola e famiglia, insieme, devono cercare soluzioni per il benessere del ragazzo. Mai la famiglia deve sostituirsi alla scuola né la scuola può sostituire la famiglia, ma deve esserci una sinergia tra le due parti.
Da educatori, non dimentichiamo di coltivare il rapporto con gli studenti, di cercare quel punto d’incontro che permetta loro di vedere in noi delle guide. Non si può, infatti, prescindere dall’empatia: bisogna conoscere la situazione di ogni ragazzo e poi trovare il modo di canalizzare le sue energie verso comportamenti positivi.
In particolare, nel bullismo è sempre presente la spettacolarizzazione del fatto, infatti proprio attraverso i video è venuta fuori la vicenda di Lucca. Il bullo ha bisogno di spettatori per affermare la sua immagine di forza. Bisogna togliere gli spettatori (e gli aiutanti) al bullo. Come? Puntando sugli elementi positivi sicuramente presenti ma, purtroppo, passivi. Guardando il video, infatti, si nota che alcuni compagni ridono, ma, ad un certo punto, si sente anche una voce che cerca non dico di fermare, ma di contenere, il comportamento del compagno nei confronti del professore. Dobbiamo contare proprio nel rafforzamento di quella voce: se diventerà più forte e se ad essa se ne aggiungeranno delle altre da parte di coloro che assistono ad un episodio di bullismo (o di violenza), si otterrà il risultato che gli elementi positivi del gruppo, togliendo l’approvazione al bullo, lo indeboliranno e lo metteranno di fronte al suo vero problema, che è poi quello che lo porta a comportamenti dannosi per tutti, anche per lui.
*Portavoce alla Camera dei Deputati per il Movimento Cinque Stelle e insegnante