Aggiornamento graduatorie ad esaurimento, Anief: presenteremo ricorso per tutti gli esclusi

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Comunicato ANIEF – Tornano ad aggiornarsi le Graduatorie ad esaurimento dei docenti della scuola pubblica: lo dice il Decreto Ministeriale n. 374 del 24 aprile 2019, attraverso il quale si apre anche la “finestra” per il rinnovo delle posizioni dei docenti inseriti nella prima fascia delle graduatorie di circolo e di istituto del personale docente ed educativo con validità per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022.

Le domande saranno presentate, tramite il sistema telematico “Istanze Online”, a partire da domani sino al prossimo 16 maggio. Successivamente per la costituzione delle graduatorie di istituto di prima fascia sarà possibile effettuare la scelta delle sedi tramite POLIS nel periodo compreso tra il 15 luglio ed il 29 luglio 2019. Il Miur ha messo a disposizione il facsimile di domanda del Modello 1. Marcello Pacifico (Anief): dal Governo solo promesse, invece bisognava includere tutti gli abilitati all’insegnamento.

Con il decreto di aggiornamento delle GaE, spiega il Ministero dll’Istruzione, si prevede che il personale docente ed educativo, inserito a pieno titolo o con riserva, nelle fasce I, II, III e aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento costituite in ogni provincia, potrà chiedere la permanenza e/o l’aggiornamento del punteggio con cui è inserito in graduatoria;il reinserimento in graduatoria, con il recupero del punteggio maturato all’atto della cancellazione per non aver presentato domanda di permanenza e/o aggiornamento nei bienni/trienni precedenti; la conferma dell’iscrizione con riserva o lo scioglimento della stessa;il trasferimento da una provincia ad un’altra nella quale verrà collocato, per ciascuna delle graduatorie di inclusione, anche con riserva, nella corrispondente fascia di appartenenza con il punteggio spettante, eventualmente aggiornato a seguito di contestuale richiesta.

Le operazioni annuali di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento – conclude il Miur – osserveranno gli stessi termini. Solo che continuano a rimanervi esclusi tutti gli abilitati degli ultimi anni. Eppure, questa sarebbe stata la strada più agevole per stabilizzare decine di migliaia di insegnanti non di ruolo già selezionati e formati: la procedura più efficace e di facile realizzazione per stabilizzare quei precari che lo stesso Governo dice ora di volere assumere a tempo indeterminato attraverso la generica intesa raggiunta con i sindacati rappresentativi alla presenza del premier Giuseppe Conte.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “serviva inseriscano subito nelle graduatorie ad esaurimento tutti gli abilitati all’insegnamento. Invece, si è giunti ad una vaga intesa, con la quale sono state disattese le richieste dell’Aneif: la riapertura delle Gae per tutto il personale abilitato (100 mila docenti dimenticati), per i diplomati magistrali (50 mila cancellati dalle Gae), per i precari con 36 mesi dietro frequenza di un corso abilitante speciale.Avevamo chiesto la riapertura del vecchio doppio canale di reclutamento e non il ripristino delle tre graduatorie di merito volute dalla Buona scuola dove alcuni elenchi già per il primo concorso riservato si esauriranno fra 40 anni. A questo punto, per noi non rimane che la via dell’impugnazione in tribunale”.

Per questi motivi, Anief continua a portare avanti il reclamo collettivo al Consiglio d’Europa, attraverso il quale si è chiesto ai giudici una lettura euro-orientata della norma nazionale o ancora alla Corte di Giustizia Europea una pronuncia sull’interpretazione anomala dello Stato italiano, lontanissima dal diritto dell’Unione Europea, a partire dall’adozione della clausola 5 della Direttiva 70/99 UE. Per l’Italia la questione è importante: perché lo Stato rischia di ricevere una procedura d’infrazione con esiti davvero sconvenienti.

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