“Agghiacciante l’uso di voti umilianti come 2-, 2+ e 3-. Retaggi del passato”. L’affondo di Daniele Novara
“Occorre rivedere i sistemi di valutazione scolastica. Specie alle Superiori, permangono retaggi del passato davvero difficili da scalzare. In primis, l’utilizzo di voti numerici umilianti che non possono pretendere di alzare la motivazione scolastica, specialmente nei ragazzi più fragili. L’uso del 2-, 2+, dal 2 e mezzo al 3 — è agghiacciante”.
Lo scrive su Facebook il pedagogista Daniele Novara, che riflette sul sistema di valutazione della scuola italiana, troppo retrogrado secondo l’esperto.
“Due anni fa, nella Scuola Primaria, prosegue Novara, i voti numerici dallo 0 al 10 sono stati sostituiti da quattro modalità di valutazione narrativa. Questo cambiamento, che più o meno ha ripristinato quelli che un tempo erano i giudizi in uso nella scuola dell’obbligo fino al 2009, permette perlomeno di uscire dalla rigidità cristallizzante del numero che appiccica una sorta di etichetta sulle prestazioni dell’alunno a scuola rendendo spesso la frequenza una sorta di gara: ‘Tu cosa hai preso? Io ho preso… E tu quando lo prenderai?’”.
“Con tanti genitori che gongolano per i successi del figlio e viceversa altri che si lagnano degli insuccessi. Diventa una sorta di corrida dove ci si esercita a superare i compagni, piuttosto che a migliorare se stessi“, conclude Novara.