AFAM, dal governo ok a nuovo regolamento per il reclutamento. Bernini: “Finalmente, si sblocca situazione ferma da oltre 20 anni”

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Via libera da parte del Consiglio dei Ministri alla riforma del regolamento sul reclutamento del personale delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM).

Le nuove norme, attese da oltre vent’anni, sono contenute in uno schema di decreto del Presidente della Repubblica.

Nello specifico, l’intervento normativo mira principalmente ad avvicinare il sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica a quello universitario tramite un sistema di reclutamento più selettivo ed oggettivo basato sull’Abilitazione artistica nazionale.

Diverse le direttrici su cui si è intervenuto: dal decentramento delle procedure di reclutamento e di valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni alla programmazione dei fabbisogni formativi e di personale al superamento della mobilità nazionale e alla disciplina della figura del ricercatore. Inoltre, lo schema di reclutamento contiene specifiche misure per la prevenzione e il superamento del precariato, così come la previsione di un periodo transitorio al fine di tutelare chi è collocato nelle graduatorie nazionali a esaurimento.

Le nuove norme sono il frutto di un lungo lavoro di coordinamento, che ha visto coinvolto il Ministero dell’Università e della Ricerca, il CNAM, i presidenti delle Conferenze dei Presidenti e dei Direttori delle istituzioni AFAM, nonché i Presidenti della consulta degli studenti e numerosi esperti.

“Finalmente – annuncia il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini –, dopo anni di interlocuzioni infruttuose, le istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica potranno contare su un nuovo sistema di reclutamento. E’ un tassello di una ben più ampia riforma che vuole equiparare le AFAM alle università e sulla quale ho sin dall’inizio puntato la mia attenzione. Il mio auspicio è che questa ulteriore versione del regolamento, dopo i confronti che ci sono stati, possa avere un iter rapido sia nel suo passaggio al Consiglio di Stato che al successivo nelle Commissioni parlamentari competenti. Regole chiare, innovazioni procedurali e giusta valorizzazione delle competenze sono i capisaldi di una riforma fondamentale per ottimizzare e potenziare ancora di più uno dei fiori all’occhiello della nostra offerta formativa, vanto e orgoglio del Paese”.

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