Adolescenti, per tre giorni senza smartphone: “Abbiamo dormito meglio e abbiamo migliorato le nostre attività”

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Smartphone sotto mira, si moltiplicano le iniziative volte a far prendere consapevolezza a genitori e figli dell’impatto che ha questo strumento sulla vita di giovani menti in formazione.

Stop smartphone per tre giorni

Ultima solo in ordine di tempo, quella raccontata su picchionews.it e avviata dall’Asd ‘Fochi’ Basket di Pollenza insieme all’associazione Basketown di San Severino che hanno chiesto ai propri giovani atleti di lasciare a casa lo smartphone per tre giorni in occasione di un torneo fuori casa.

Secondo le testimonianze raccolte, i ragazzi, dopo un primo giorno in cui hanno sentito l’assenza del telefono, hanno però notato che il loro sonno era migliorato, una maggiore concentrazione sulle attività e prestazioni sportive e maggiore spazio per conoscersi a vicenda.

Devices per i giovanissimi, sotto attacco

In questi mesi sono state molte le iniziative e gli interventi circa l’utilizzo degli smartphone da parte dei giovani.

Una di queste è la petizione lanciata dai pedagogisti Daniele Novara e Alberto Pellai, che propone di vietare l’uso degli smartphone ai minori di 14 anni e l’accesso ai social media prima dei 16 anni. Questa proposta ha raccolto numerose adesioni da parte di esperti e personalità del mondo dello spettacolo.

In Sicilia, è stata approvata una legge che vieta l’uso degli smartphone ai bambini sotto i 5 anni, prevedendo multe fino a 500 euro per i trasgressori. La stessa normativa estende il divieto anche agli studenti delle scuole medie e superiori durante l’orario scolastico.

I comuni Nord Milano hanno sottoscritto un patto per promuovere un utilizzo responsabile della tecnologia tra bambini e adolescenti. Questo accordo mira a regolamentare l’uso di smartphone, social media e web, coinvolgendo famiglie, scuole e istituzioni in un percorso educativo condiviso.

Alcuni esperti, come lo psicopedagogista Stefano Rossi, sottolineano l’importanza di affiancare o sostituire i divieti con percorsi di educazione emotiva e digitale. Secondo Rossi, è fondamentale sviluppare il pensiero critico e fornire ai giovani gli strumenti necessari per navigare sia offline che online in modo consapevole.

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