Adolescenti come panda in via d’estinzione, l’appello dello psicoterapeuta Lancini: la scuola non deve essere vista come caserma

Lo psicoterapeuta Matteo Lancini, intervistato da Annalisa Cuzzocrea allo stand de La Stampa al Salone del Libro, lancia un appello accorato per la tutela degli adolescenti, paragonandoli a “panda in via d’estinzione”.
Alla luce dei recenti scontri tra giovani manifestanti e forze dell’ordine agli Stati Generali della Natalità, Lancini sottolinea come tali episodi siano sintomo di una società che non pone i giovani al centro dell’attenzione politica e sociale. L’esperto critica l’interpretazione di certi comportamenti giovanili come mera trasgressione, ignorando il disagio profondo che li spinge a rivolgere la propria aggressività verso sé stessi o a rifugiarsi in mondi virtuali.
Lancini invita gli adulti a riflettere sul proprio ruolo nella crescita dei giovani, mettendo in discussione l’idea che le proteste attuali siano più “radicali” rispetto al passato. Secondo lo psicoterapeuta, la società attuale tende a demonizzare l’uso di internet e dei social media da parte dei ragazzi, ma allo stesso tempo li esclude dagli spazi fisici di aggregazione e confronto, limitando la loro possibilità di sperimentare la crescita al di fuori dell’ambiente familiare.
L’esperto sottolinea inoltre la fragilità degli adulti, incapaci di ascoltare veramente i bisogni dei giovani e di costruire attorno a loro un ambiente stimolante e sicuro. La scuola, in particolare, viene criticata per non essere più a misura di studente, ma piuttosto un luogo governato da logiche ministeriali che rischiano di allontanare i ragazzi dall’apprendimento.
Lancini conclude auspicando un cambiamento radicale nell’approccio educativo, che ponga i giovani al centro e li consideri come risorse preziose per il futuro, piuttosto che fonti di disturbo.