Addio registro elettronico per un mese, il preside: “Docenti tra i contrari, con attuale situazione è comodo e non bisogna dettare i compiti o prestare attenzione”

Una scuola media di Firenze ha deciso di intraprendere un percorso controcorrente rispetto all’era digitale che domina il settore scolastico.
L’istituto ha sospeso l’utilizzo del registro elettronico per l’assegnazione dei compiti a casa, optando per un ritorno al tradizionale uso del diario cartaceo. La decisione mira a combattere la crescente dipendenza da smartphone tra gli studenti, limitando la necessità di consultare dispositivi digitali per le attività scolastiche quotidiane.
L’esperimento non intende eliminare il registro elettronico, che continuerà a essere lo strumento primario per comunicazioni ufficiali e valutazioni. L’obiettivo è piuttosto rafforzare le competenze di base degli studenti, come la capacità di mantenere l’attenzione e di gestire autonomamente gli impegni scolastici, competenze che si stanno erodendo nell’era digitale.
La scelta ha scatenato dibattiti e polemiche all’interno della comunità scolastica. Mentre alcuni genitori esprimono preoccupazioni per essere meno coinvolti nella gestione dei compiti dei figli, il dirigente sottolinea l’importanza di insegnare ai giovani la gestione dell’agenda personale e il problem solving. Il dirigente scolastico osserva una resistenza soprattutto da parte di colleghi e docenti, abituati alla comodità del sistema digitale che evita la necessità di dettare i compiti e assicurarsi dell’attenzione degli studenti.
“Ho notato che i più contrari sono i miei colleghi presidi e docenti, perché ovviamente anche per loro è comodo, perché col registro elettronico non c’è bisogno di dettare i compiti, e di conseguenza non si devono preoccupare che tutti pongano attenzione. La gestione di una propria agenda invece è una competenza che dobbiamo insegnare a questi ragazzi”, riporta Firenze Today.
Anche alcuni genitori non hanno preso bene la notizia. “Alcune mamme mi ha detto che le sto estromettendo dalla gestione dei compiti dei loro figli, perché non possono andare sul cellulare a controllare quali compiti hanno da fare. E qui si torna al solito discorso: insegniamo ai ragazzi ad avere la competenza del problem solving”.
Riconoscendo la dipendenza da smartphone come un problema significativo per le nuove generazioni, il preside propone un dialogo aperto con i genitori. Tra le iniziative previste, ci sono incontri dedicati a discutere strategie per moderare l’uso dei dispositivi mobili da parte dei ragazzi, inclusa l’introduzione di strumenti di controllo parentale come Google Family Link.