Addio LIM, in voga i monitor interattivi. Quanto costano e i pregi. Cosa me ne faccio delle vecchie Lavagne Interattive?

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Piaccia o no, le avanguardie tecnologiche fanno ormai parte del mondo-scuola a tutti gli effetti.
Le risorse del FESR “Digital Board: trasformazione digitale nella didattica e nell’organizzazione”, in arrivo in buona parte delle scuole italiane, cambieranno l’aspetto delle classi, sempre più virtuali e meno analogiche.
Vediamo un pò come, analizzando, senza entrare troppo nei dettagli, le differenze tra LIM e Monitor interattivi, dando, inoltre qualche spunto per evitare gli sprechi.

LIM e Monitor: che duello!

La cara vecchia lavagna in ardesia, i gessetti ed i cancellini in feltro sono un lontanissimo ricordo, soppiantati dalle LIM, le lavagne interattive multimediali. Ma che? Neanche il tempo di batter ciglio e le stesse LIM sembrano ormai essere dei vecchi cellulari di fine anni ‘90, buoni come fermacarte o come mitologici oggetti da mostrare ai nipotini, ben più avvezzi agli smartphone di ultimissima generazione.

Ebbene, proprio loro, le LIM, entrate a far parte delle classi 2.0 nemmeno un decennio fa, sono già pronte per essere soppiantate e sostituite dai nuovi e lussureggianti monitor touch.

Invero, attraverso il PON “Per la scuola. Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 (Obiettivo specifico 13.1: Facilitare una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia – Azione 13.1.2 “Digital board: trasformazione digitale nella didattica e nell’organizzazione”), le istituzioni scolastiche di tutta Italia stanno predisponendo i primi atti amministrativo-contabili al fine di acquistare i monitor interattivi e dotare le classi con l’ultimo ritrovato della tecnica.

Senza dubbio, le differenze tra le LIM ed i monitor touch sono evidenti e quasi tutte a vantaggio di quest’ultimi, sia in termini di funzionamento, connessione e risoluzione, ma anche con riguardo al ciclo di vita e alla capacità di interazione del software.

La Lavagna interattiva multimediale

Più nello specifico, la LIM si compone di tre distinti elementi:

  • la lavagna bianca multitouch;
  • il personal computer;
  • il videoproiettore

La LIM, dunque, non funziona in piena autonomia, ma abbisogna, necessariamente, di altri due device per il suo stesso funzionamento. Proprio per il suo essere composta dal trittico LIM-PC-Videoproiettore, la LIM è un dispositivo fondamentalmente statico, complesso da smontare e rimontare, a differenza del monitor touch che può essere posto su carrelli portatili che lo rendono facilmente trasportabile tra un’aula e l’altra.

Inoltre, la LIM soffre le ombre, se ci si pone dinanzi al proiettore, e va ricalibrata insieme al videoproiettore medesimo, ogni qual volta viene spostata.

Quanto al ciclo di vita medio, le LIM di ultima generazione raggiungono i 2-3 anni di funzionamento costante, con una manutenzione rivolta più alla lampada del videoproiettore (da sostituire ciclicamente), che alla lavagna in sé.

Il monitor interattivo

Al contrario della LIM, il monitor touch è un corpo unico che ingloba tutti e tre gli elementi sopra elencati: un enorme televisore-tablet, dai 55 pollici in su, con riconoscimento del tocco e casse audio integrate. Inoltre:

  • ha un ciclo di funzionamento più alto, mediamente tra i 7-9 anni;
  • la manutenzione è praticamente inesistente (non dovendosi, ad esempio, sostituire le lampade dei videoproiettori);
  • la risoluzione raggiunge i 4K, a differenza dei 1024×768 pixel delle LIM;
  • non necessita di tarature o ricalibrature dell’immagine;
  • lo schermo interattivo è luminoso ed antiriflesso, dunque non occorre oscurare la classe per usarlo.

Nota dolente? A parte il prezzo più alto (ma lo vediamo meglio nel prossimo paragrafo), in caso di blackout il monitor touch è totalmente inutilizzabile, a differenza delle LIM sulle quali è possibile scrivere, usando gli appositi pennarelli, anche da spente.

Prezzi a confronto

E’ lapalissiano che il monitor interattivo, un device con caratteristiche e prestazioni elevatissime, abbia un prezzo d’acquisto decisamente più alto rispetto ad una LIM; invero, per avere un buon device da 55 pollici in su, il costo medio di partenza è di circa 1.800,00 euro.

E le LIM? Per il trittico, la spesa potrebbe essere così ripartita:

  • lavagna da 70 pollici in su: prezzo medio 700,00 euro;
  • videoproiettore professionale: prezzo medio da 600 euro;
  • notebook dedicato: prezzo medio 400€;

Senza considerare la lampada di ricambio per il videoproiettore (ogni 3 anni, con costi che si aggirano tra i 100 ed i 300 euro), a fronte di una manutenzione inesistente per il monitor touch.

Il risparmio, quindi, se la scuola non è già dotata di PC e di videoproiettore, non è così scontato.

Cosa fare delle “vecchie” LIM?

Visto il triste destino che attende le LIM, prossime alla rottamazione, diamo qualche consiglio su come evitare gli sprechi.

Intanto, si potrebbe pensare di utilizzare le LIM all’interno della stessa classe, per rendere ancora più virtuale la didattica. Se proprio non lo si ritiene necessario, le vecchie LIM potrebbero essere spostate nei locali della scuola ancora sprovvisti, se vi sono, come ad esempio le classi della scuola dell’infanzia e, se anche questa idea proprio non vi entusiasma, esiste pur sempre la donazione ad associazioni di volontariato, oratori, gruppi sportivi, etc.

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