Addio cellulari in classe, la proposta della Francia per combattere la distrazione: riporli in armadietti fuori dagli istituti
La ministra dell’Istruzione francese, Nicole Belloubet, ha lanciato una proposta che sta facendo discutere: vietare l’ingresso degli smartphone a scuola.
L’idea è di sperimentare, a partire dal prossimo anno scolastico, l’obbligo per gli studenti di depositare i propri telefoni cellulari all’esterno degli istituti, possibilmente in appositi armadietti.
“Vorrei davvero che i nostri studenti potessero arrivare a scuola senza il telefono portatile”, ha dichiarato Belloubet in un’intervista a radio Franceinfo, sottolineando gli “effetti nefasti” che l’uso eccessivo degli smartphone può avere sui giovani.
La Francia ha già una legge che vieta l’utilizzo degli smartphone in classe, ma la sua applicazione pratica è lasciata alla discrezione dei singoli istituti. La ministra intende quindi andare oltre, con una misura più drastica e uniforme.
L’idea ha suscitato reazioni diverse. Da un lato, c’è chi appoggia la proposta, sottolineando i benefici di un ambiente scolastico libero dalla distrazione dei telefoni cellulari, e l’importanza di promuovere l’interazione sociale e la concentrazione degli studenti. Dall’altro lato, alcuni criticano la misura come eccessivamente restrittiva e poco pratica, mettendo in luce la necessità di educare i giovani ad un uso responsabile della tecnologia, piuttosto che vietarla completamente.
La ministra Belloubet ha inoltre espresso la necessità di una riflessione più ampia sull’utilizzo degli strumenti digitali in classe, inclusi tablet e computer, che a volte vengono forniti agli studenti. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra l’integrazione delle nuove tecnologie nel processo educativo e la salvaguardia di un ambiente di apprendimento sano e focalizzato.
Il dibattito è aperto, e la proposta della ministra Belloubet solleva interrogativi importanti sul ruolo della tecnologia nella vita dei giovani e nella scuola.