Addio ai giudizi descrittivi alla scuola primaria, Malpezzi (PD): “Inaccettabile. Scelta immotivata dal punto di vista pedagogico”

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“È inaccettabile l’emendamento con cui la maggioranza ha deciso di reintrodurre alla scuola primaria il giudizio sintetico: non si sta cancellando semplicemente una legge ma un percorso culturale”.

Lo dichiara in una nota Simona Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza e senatrice del Pd

La cultura della valutazione descrittiva, che è una valutazione formativa, presuppone un cambiamento di fare scuola, di didattica, un nuovo approccio nell’essere insegnanti mettendo davvero al centro gli studenti. Percorso che la scuola stava facendo grazie anche ad un supporto nella formazione per la valutazione. Ora, senza nessun dato oggettivo, si vuole spazzare via una risorsa fondamentale per la crescita in autonomia delle nostre bambine e dei nostri bambini . Per questo sostengo con convinzione la petizione promossa da Daniele Novara e Alex Corlazzoli che chiede alla maggioranza di fermarsi”, continua Malpezzi.

Per ragioni ideologiche, senza confrontarsi con il mondo della scuola e della ricerca universitaria, non verificando le esperienze in atto, si cancella il processo di rinnovamento delle pratiche valutative. Perché -aggiunge Malpezzi- invece del solito colpo di mano, la maggioranza non ha aperto un serio confronto sui metodi valutativi, preferendo un incomprensibile salto nel passato? Ci troviamo di fronte a una scelta immotivata dal punto di vista pedagogico che contestiamo con forza. Affrontiamo nel merito la questione”.

“Sembra un passaggio da nulla questo voluto dalla maggioranza di destra ma è il vero tentativo di scardinare il modello di scuola che mette al centro il raggiungimento e la valorizzazione delle competenze dello studente. Questa maggioranza sta commettendo un gravissimo errore e lo fa perchè non vuole ascoltare chi di scuola si occupa da sempre”, conclude senatrice dem

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