Addio a Silvio Berlusconi, le riforme Moratti e Gelmini cambiarono il volto della scuola

Silvio Berlusconi è morto. Le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore al San Raffaele, dove erano arrivati il tutti suoi parenti in mattinata
Durante la sua opera di governo, Berlusconi è intervenuto anche nel mondo dell’istruzione con due riforme, quella passato alla storia come “Riforma Moratti” e la seconda, detta “Riforma Gelmini”.
La prima, introdotta nel 2004 durante il mandato di Letizia Moratti come Ministro dell’Istruzione, introdusse cambiamenti significativi nell’istruzione italiana. Mirando a garantire un’istruzione di alta qualità per tutti, la riforma ha cambiato l’organizzazione e la struttura delle scuole superiori. La riforma ha sottolineato l’importanza dell’autonomia scolastica, dando alle scuole più flessibilità nella gestione dei loro programmi. La riforma ha ridotto la durata degli studi superiori da 5 a 4 anni, introducendo la figura del “credito formativo” per personalizzare il percorso di studio. Tuttavia, queste misure hanno causato preoccupazione per la compressione dei contenuti didattici.
La seconda, invece, implementata dal 2008 al 2010 sotto la guida del Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, ha portato a cambiamenti sostanziali nel sistema educativo italiano. La riforma mirava a ridurre i costi dell’istruzione e a migliorare l’efficienza del sistema. Ha introdotto misure come l’aumento del numero di studenti per classe, la riduzione del numero di insegnanti e la reintroduzione dell’insegnante unico nelle prime tre classi delle scuole primarie. Queste misure, sebbene concepite per ottimizzare le risorse, hanno suscitato numerose critiche. Molti hanno sostenuto che avrebbero potuto compromettere la qualità dell’istruzione. D’altra parte, la riforma ha introdotto l’obbligo di istruzione fino a 16 anni, estendendo l’istruzione obbligatoria.