Addio a Beniamino Brocca, pedagogista e politico che ha segnato la storia della scuola
Il mondo della scuola piange la scomparsa di Beniamino Brocca, pedagogista, politico e figura di spicco nel dibattito sulla riforma del sistema educativo. Brocca, che avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 5 ottobre, è morto a Roma dopo una lunga carriera dedicata all’insegnamento, alla politica e alla ricerca pedagogica.
Laureato in pedagogia all’Università di Padova, Brocca ha iniziato la sua carriera come docente e dirigente scolastico, collaborando con riviste specializzate e promuovendo iniziative di formazione per insegnanti. Nel 1976 è stato eletto deputato per la Democrazia Cristiana, rimanendo in Parlamento fino al 1992 e facendo parte della Commissione Istruzione e Cultura.
Durante la sua carriera politica, Brocca è stato relatore, ispiratore ed estensore di numerosi progetti di riforma scolastica, alcuni dei quali sono diventati legge dello Stato. Tra i provvedimenti più importanti, si ricordano la legge sulla programmazione e valutazione (n. 517/77) e la legge sul riordino della scuola elementare (n. 148/90).
Dal 1987 al 1992, Brocca ha ricoperto l’incarico di sottosegretario alla Pubblica Istruzione, collaborando con i Ministri Galloni, Mattarella, Bianco e Misasi. In questo periodo, ha promosso due iniziative di grande rilievo: la Conferenza Nazionale sulla Scuola del 1990, i cui atti sono raccolti in cinque volumi, e la costituzione di una Commissione Ministeriale per la revisione dei piani di studio della scuola secondaria superiore.
Il lavoro di questa Commissione, durato sette anni e noto come “Progetto Brocca”, ha portato all’elaborazione di nuovi piani di studio e programmi applicati in circa 950 istituti. Pur non essendo stato attuato integralmente, il Progetto Brocca rappresenta un contributo importante al dibattito sulla riforma della scuola superiore e un’eredità significativa del lavoro di Beniamino Brocca. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo della scuola e della pedagogia italiana.
