Accorpamenti dovuti ai tagli: in un liceo piemontese si ritrovano 42 alunni in classe

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GB – Il taglio agli organici sta creando seri problemi non solo ai docenti che si ritrovano perdenti posto, ma anche agli studenti.

E’ il caso di un liceo in provincia di Alessandria, che si è ritrovato di punto in bianco un ordine del provveditorato di tagliare una di tre classi: il problema è che due sono classi di inglese ed una di tedesco. Tagliando una di inglese, con conseguente accorpamento degli alunni all’altra, ci si troverebbe in 42 in classe, mentre in quella di tedesco rimarrebbero i 24 alunni originari.

GB – Il taglio agli organici sta creando seri problemi non solo ai docenti che si ritrovano perdenti posto, ma anche agli studenti.

E’ il caso di un liceo in provincia di Alessandria, che si è ritrovato di punto in bianco un ordine del provveditorato di tagliare una di tre classi: il problema è che due sono classi di inglese ed una di tedesco. Tagliando una di inglese, con conseguente accorpamento degli alunni all’altra, ci si troverebbe in 42 in classe, mentre in quella di tedesco rimarrebbero i 24 alunni originari.

Il dirigente scolastico ha convocato per martedì 24 giugno il collegio dei docenti, il consiglio di istituto e, d’accordo con la rappresentanza sindacale interna, alle ore 17 l’assemblea di tutti i genitori della classi interessate.

Ha poi diramato una lettera in cui critica aspramente la politica dei tagli, così come riportata dal sito web "Casalenews" : “Risulta essere particolarmente difficile – scrive Calvo –, se e quando si fa parte di una istituzione scolastica, parlare di organici, numero di alunni e di classi invece che nei luoghi deputati (quelli amministrativi, per intenderci), sugli organi di stampa o nelle assemblee pubbliche. È doveroso, per ogni istituzione, adottare un percorso anche dialettico di confronto sempre all’interno delle strutture preposte”.

“Per questo motivo – prosegue Calvo – anche quest’anno, abbiamo accettato di confrontarci e di lavorare con gli organismi superiori intenti all’interazione, nella vera speranza che il dialogo fosse foriero di una ragionevole soluzione: adesso, però, facciamo i conti con uno “tsunami” che si sta abbattendo sulla scuola e crediamo che l’opinione pubblica debba essere informata rispetto alle notizie rassicuranti e falsamente ottimistiche delle settimane passate”.

“Quest’anno, infatti, nella scuola italiana – malgrado la crescita demografica del Nord Italia – gli organici delle classi e del personale docente risultano essere gli stessi del 2012-2013 e nessuno si è fatto carico (come avvenuto, invece, per lo scorso anno) di una situazione che adesso sta risultando esplosiva. A una scuola che si è vista tagliare quasi il 90% del Fondo di istituto e che ha perso in questi anni quasi il 30% degli organici, viene chiesto, ancora una volta, proprio in questi giorni, di tagliare altre classi con la logica ormai ineluttabile ma improponibile delle classi affollate e con alunni stipati al di là di ogni norma di sicurezza o di semplice comfort ambientale e didattico”.

“E così, anche al nostro Istituto, l’altro ieri una comunicazione del Provveditorato ha proposto prima e poi imposto, nonostante le nostre obiezioni (“percorsi differenti, libri non uguali, curriculum non omogeneo, addirittura una materia differente per quanto riguarda la lingua straniera”), di passare da tre a due classi per il Liceo scientifico “Palli” con la conseguenza davvero stupefacente di una classe con il tedesco di 24 alunni e una con l’inglese di 42 (“quarantadue”) alunni. Sappiamo benissimo che potrebbe essere, poi, rimediato il numero di 42, ridefinendo le classi e riposizionando gli alunni nelle classi, ipotizzandone una articolata per le ore di tedesco: rimane il fatto, però, che agli alunni viene imposto uno totale smembramento della loro esperienza scolastica di anni e che a un Liceo scientifico come quello di Casale (a cui sono state tolte tutte le sperimentazioni dalla Riforma Gelmini, tutti i potenziamenti e gli arricchimenti dell’offerta formativa) viene negata la possibilità di una proposta didattica equilibrata per i propri studenti”.

“Ci rendiamo conto che il problema non viene da chi ad Alessandria è stato costretto da una scelta nazionale a intervenire al termine di una catena che parte già viziata dall’alto, ma non vorremmo che la necessità di mettere a disposizione risorse per l’erogazione degli 80 euro di questi ultimi mesi fosse stata pagata proprio con il "rigore" e l’inflessibilità di chi al Ministero lo scorso anno aveva risolto la questione anticipando i posti dell’organico di fatto già sul diritto e consentendo una soluzione che non provocasse situazioni come quella che si è abbattuta sul nostro scientifico e – come apparso sugli organi di stampa – con l’ulteriore scure finanziaria che si è abbattuta sulle Province (meno 560 milioni di euro rispetto allo scorso anno): fondi destinati in parte al funzionamento delle scuole. Per non parlare, poi, della situazione dei trasporti che è ormai a tutti nota”.

“Il “Balbo” convocherà martedì 24 giugno nel pomeriggio, il Collegio dei Docenti, il Consiglio di Istituto e, d’accordo con la Rappresentanza sindacale interna, alle ore 17 l’assemblea di tutti i genitori della classi interessate: come autonomia scolastica, riteniamo indispensabile la partecipazione e la presa di coscienza di tutti al dramma sconosciuto e silenzioso della scuola. Troppe volte, infatti, volendo comunicare ai nostri alunni senso di responsabilità e ottimismo nel futuro, mettiamo tra parentesi molte difficoltà cercando di spingere il cuore oltre la meta e accettiamo condizioni difficili come insegnanti per solidarietà intergenerazionale. Ma se è possibile giustificare, in parte, l’impoverimento economico e la riduzione dei fondi alle scuole, non possiamo né vogliamo accettare la paralisi della didattica e che a pagare siano allievi di classi addirittura quasi finali che non possono andare da nessuna parte, in uno scientifico che è fiore all’occhiello della scuola e che prepara ragazzi a percorsi universitari complessi e difficili con una sistematica azione formativa”.

“Ai politici, alle rappresentanze dello Stato e alle Istituzioni chiediamo di intervenire perché il Ministero riconsideri entro la prossima settimana la situazione prima della chiusura degli organici, per evitare le conseguenze descritte, assumendo una responsabilità forte nel nome della Scuola e delle Famiglie”

“Lo diciamo in modo sommesso e non gridato, con mitezza e senso di responsabilità: nel caso in cui non ci sia data soddisfazione, siamo pronti ad andare fino in fondo e davanti a Organismi competenti almeno per il rispetto e la salvaguardia della sicurezza dei ragazzi”.

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