Accordo Italia-India per la cooperazione scientifica: dalla robotica all’economia blu

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La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il ministro della Scienza e della Tecnologia dell’India, Jitendra Singh, hanno firmato un Memorandum of Understanding finalizzato a rafforzare la cooperazione bilaterale nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. L’accordo è stato siglato durante una missione istituzionale congiunta in India, che ha visto coinvolti anche il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e una delegazione accademica e scientifica italiana. L’intesa si inserisce in un piano strategico promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca per ampliare le collaborazioni internazionali annunciato lo scorso novembre durante il G20 di Rio de Janeiro.

Strumenti e finalità della collaborazione

L’intesa firmata tra Italia e India punta a sviluppare una serie articolata di azioni per favorire l’interazione tra le rispettive comunità scientifiche. Tra le principali direttrici, vi è la promozione della mobilità di ricercatori e studiosi, che potranno condividere esperienze e competenze attraverso scambi bilaterali.

Il Memorandum prevede inoltre l’attivazione di progetti di ricerca congiunti e l’accesso condiviso alle infrastrutture tecnologiche dei due Paesi, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse esistenti e generare nuove sinergie. Inoltre, l’accordo comprende l’organizzazione di eventi scientifici internazionali, come conferenze e workshop, e lo scambio di informazioni su politiche e strategie nel campo della scienza e della tecnologia.

Una particolare attenzione è riservata al rapporto tra mondo della ricerca e settore produttivo. L’accordo, infatti, intende favorire il dialogo tra istituti scientifici e imprese, con l’obiettivo di accelerare i processi di innovazione e sostenere il trasferimento tecnologico.

Aree di interesse strategico

Il Memorandum identifica diversi ambiti di collaborazione che rappresentano i settori chiave per entrambi i Paesi. Tra questi, la robotica biomedica e le tecnologie pulite rivestono un ruolo centrale, così come gli studi sul cambiamento climatico, in cui l’applicazione dell’intelligenza artificiale potrà offrire nuovi strumenti di analisi e intervento.

L’accordo include anche ambiti come la mobilità sostenibile, la ricerca oceanica e l’economia blu, l’analisi dei big data e il calcolo ad alte prestazioni. Altri settori individuati riguardano la biodiversità, le tecnologie avanzate per l’agricoltura, le terapie geniche e le tecnologie mRNA, oltre al biomanufacturing e ai sistemi per la cattura e il riutilizzo del carbonio.

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