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Accoglienza e “inclusione di alunni stranieri” ai tempi del conflitto: “Come spiegare la guerra?” in un progetto per il I Ciclo

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Con l’articolo si forniscono alcune informazioni al fine di coadiuvare le scuole italiane, sulla scorta dell’esperienza di quelle emiliano-romagnole, nell’accoglienza degli alunni esuli ucraini e nella gestione dell’emergenza in corso. In primis è necessario – come sottolinea la circolare del Vicedirettore Generale dell’USR Emilia Romagna dott. Bruno E. Di Palma – rispettare le disposizioni di carattere sanitario previste dall’Ordinanza della Protezione Civile del 6 marzo 2022 n. 873 “Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile per assicurare, sul territorio nazionale, l’accoglienza, il soccorso e l’assistenza alla popolazione in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell’Ucraina”. Nello specifico i Dirigenti Scolastici e i Coordinatori delle scuole paritarie devono interloquire con le autorità sanitarie competenti per l’espletamento delle procedure sanitarie indicate nell’Ordinanza. Fondamentale sarà altresì il costante contatto con gli Enti Locali e gli altri organi competenti.

Nota Amministrazione Centrale prot.n.381 del 4 marzo 2022 “Accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli. Prime indicazioni e risorse”

Nelle more di ulteriori indicazioni, il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Stefano Versari con nota del 4 marzo 2022, prot. 381, già inviata alle scuole, ha fornito prime indicazioni e comunicato lo stanziamento di risorse per l’accoglienza degli esuli ucraini, per sostenere le scuole nella mobilitazione “delle energie migliori per far fronte alla nuova e tragica emergenza, facendosi comunità accogliente”. Nello specifico, nella predetta nota si legge “La gravità e la repentinità degli eventi occorsi non possono non aver determinato, soprattutto sui più piccoli, ricadute traumatiche che necessitano di adeguato supporto psicologico”. A tal riguardo, in una eccellente nota dell’USR Emilia-Romagna, a firma del Vice Direttore Generale Bruno E. Di Palma, ha palesato una pregevole disponibilità dell’ampia comunità professionale degli psicologi dell’Emilia-Romagna a collaborare con le scuole.

Rilevazione SIDI sull’accoglienza scolastica degli alunni ucraini

Il Ministero dell’Istruzione, con nota del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali 9 marzo 2022, prot. 269, trasmessa ai Dirigenti delle istituzioni scolastiche statali, ha comunicato l’attivazione di una funzione SIDI dedicata ad una prima rilevazione del numero di alunni ucraini accolti nelle scuole dopo l’inizio del conflitto.
Al fine di consentire un monitoraggio costante del fenomeno, si invitano, pertanto, le istituzioni scolastiche statali ad aggiornare con tempestività e continuità i dati richiesti con il monitoraggio in parola.

Materiali di approfondimento e di supporto gratuiti per le scuole

Al fine di facilitare la riflessione e la progettazione didattica ed educativa, si richiamano alcuni documenti di indirizzo disponibili per le scuole:

Materiale di studio

La circolare del Vicedirettore Generale dell’USR Emilia Romagna dott. Bruno E. Di Palma ha diffuso, in maniera davvero molto egregia, alcuni riferimenti messi a disposizione proprio dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna:

Guerra come parlarne

La circolare del Vicedirettore Generale dell’USR Emilia Romagna dott. Bruno E. Di Palma segnala, inoltre, in allegato alla circolare, il documento “Guerra, come parlarne”, redatto dal Gruppo di Lavoro sulla Psicologia dell’Emergenza e dal Gruppo di Lavoro sulla Psicologia Scolastica dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna sul tema della guerra in Ucraina, con l’obiettivo di supportare il prezioso lavoro svolto in classe dagli insegnanti in questo particolare momento. Si segnala, altresì, la pubblicazione di alcuni suggerimenti per genitori ucraini che stanno riscontrando difficoltà nel gestire le paure dei loro figli, sempre a cura dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, consultabile al seguente link diretto: https://www.ordinepsicologier.it/it/notizie/397.

Il tema del conflitto a scuola

Gli accadimenti degli ultimi tempi e le innumerevoli notizie rimbalzate sui mezzi di informazione e sui social media – scrive con una chiarezza espositiva eccezionale e una argomentazione di grande spessore pedagogico e metodologico il Vicedirettore Generale dell’USR Emilia Romagna dott. Bruno E. Di Palma – hanno violentemente portato alla ribalta il tema della guerra, con toni, accenti e immagini che hanno generato in tutti sconforto, disorientamento e tristezza e hanno posto prepotentemente il mondo adulto di fronte alla necessità di fornire risposte alle domande delle generazioni più giovani, soprattutto dei piccolissimi. Quesiti quali “Maestra, perché fanno la guerra?” oppure “La guerra c’è perché ci sono le persone cattive?” lasciano sovente l’adulto spiazzato di fronte alla precisione delle domande stesse e all’impossibilità di trovare risposte chiare e veramente rassicuranti. Ma è possibile raccontare la guerra ai bambini? La psicologia ci indica che nella prima infanzia la capacità di riconoscere il fenomeno della guerra non è sostenibile per lo sviluppo neurocerebrale di un bambino e che l’unico risultato che si rischia di ottenere, parlandone, è quello dell’angoscia, del panico e della paura di ritrovarsi, da soli e senza protezione genitoriale, nelle stesse immagini che i media propongono. Gli esperti suggeriscono, quindi, di cominciare a parlarne nella seconda infanzia, ma sempre proteggendo e tutelando le emozioni. La guerra, infatti, per noi e per le nuove generazioni, ha rappresentato fortunatamente un fenomeno lontano dall’immaginario ed è pertanto necessario prestare la massima attenzione a non introdurla prepotentemente nelle emozioni infantili. La pedagogia ci insegna, altresì, sin dalle prime esperienze documentali dopo il conflitto della Grande Guerra, che è indispensabile un intervento che riguardi la dimensione emotiva-affettiva e cognitiva che permetta di superare la paralisi emotiva-cognitiva causata dal trauma, per ristabilire un equilibrio vitale.

Il progetto “Inclusione alunni stranieri” per il I Ciclo

Il progetto “Inclusione alunni stranieri” dell’Istituto Comprensivo di Turate, diretto con particolare competenza dal pregiato dirigente scolastico professoressa Angela Serena Ildos, si colloca come specifico micro-progetto della Scuola, che si integra con una progettazione più estesa che coinvolge una rete di 19 Comuni del Distretto di Lomazzo – Fino Mornasco denominata “Comuni insieme per una nuova interculturalità” e finanziata con fondi di cui alla Legge 40/98 istituita nel 2001.

Motivazione del progetto

Si legge nella brillante motivazione del progetto che “Il concetto di integrazione investe uno spazio più ampio rispetto al concetto di accettazione dello straniero e al relativo inserimento in classe. L’integrazione passa attraverso la consapevolezza che incontro e scambio favoriscono il processo di continua elaborazione da cui la cultura prende vita. Il progetto tenta di soddisfare l’esigenza contemporanea di promuovere la conoscenza di elementi culturali diversi, in modo da sviluppare l’approccio interculturale verso l’altro. Lavorando in questa direzione risulta evidente la necessità di operare anche per il superamento dello svantaggio linguistico che si configura come ostacolo ed elemento di divisione. Il concetto di inclusione sottolinea un’idea di scuola in cui ogni alunno è protagonista del proprio percorso e portatore non solo di bisogni ma anche di opportunità di crescita per il gruppo. Il lavoro, in sintesi, ha come oggetto la progettazione, la condivisione e la realizzazione di attività riguardanti l’accoglienza e l’integrazione di alunni stranieri, l’attivazione di percorsi di acquisizione del codice linguistico o di potenziamento della conoscenza della lingua italiana, la promozione dell’apprendimento della lingua italiana come strumento per gli altri apprendimenti”.

Progetto inclusione alunni stranieri

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