Accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo: addio al numero chiuso tradizionale, semestre filtro e graduatoria nazionale. Le novità

Il decreto legislativo 15 maggio 2025, n. 71, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 maggio, segna una svolta radicale nell’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia (LM-41), odontoiatria e protesi dentaria (LM-46) e medicina veterinaria (LM-42).
Dal prossimo anno accademico, l’iscrizione al primo semestre di questi corsi sarà libera, eliminando il tradizionale test d’ingresso nazionale.
Gli studenti potranno iscriversi direttamente al cosiddetto semestre filtro, durante il quale frequenteranno insegnamenti comuni nelle aree di scienze biologiche, chimiche, biochimiche e fisiche.
Il semestre filtro rappresenta una fase selettiva: solo chi supererà tutti gli esami previsti e otterrà un punteggio sufficiente nella graduatoria di merito nazionale potrà accedere al secondo semestre e proseguire il percorso di studi nella sede universitaria scelta in fase di iscrizione.
Graduatoria nazionale, CFU e riconoscimento dei crediti: come funziona la selezione
Durante il semestre filtro, gli studenti dovranno conseguire tutti i crediti formativi universitari previsti per gli esami di profitto, che saranno almeno diciotto nelle discipline qualificanti comuni, individuate con decreto ministeriale.
Le prove d’esame saranno svolte secondo standard e modalità di verifica uniformi su tutto il territorio nazionale.
Al termine del semestre, il Ministero dell’università e della ricerca redigerà una graduatoria di merito nazionale basata sui risultati degli esami.
L’ammissione al secondo semestre sarà possibile solo per chi si collocherà in posizione utile nella graduatoria e avrà conseguito tutti i CFU richiesti.
Gli studenti potranno indicare, al momento dell’iscrizione, almeno cinque sedi universitarie in ordine di preferenza. In caso di mancata ammissione, sarà possibile proseguire gli studi in altri corsi di area biomedica, sanitaria, farmaceutica o veterinaria, con il riconoscimento dei CFU già acquisiti.
L’iscrizione al semestre filtro potrà essere ripetuta al massimo tre volte.
Uniformità nazionale, sostenibilità e finanziamento: le ricadute per atenei e studenti
Il decreto stabilisce che i programmi formativi del primo semestre siano uniformi e coordinati a livello nazionale, garantendo l’armonizzazione dei piani di studio.
Le università dovranno assicurare modalità di erogazione della didattica adeguate anche in caso di iscrizioni superiori alla capacità ricettiva, potendo prevedere attività didattiche integrative.
Il numero di studenti ammessi al secondo semestre sarà rilevante ai fini del riparto del Fondo per il finanziamento ordinario delle università. Le nuove regole non si applicano, in prima applicazione, alle università non statali legalmente riconosciute e ai corsi erogati in lingua inglese.
Il decreto abroga la precedente disciplina che prevedeva il test d’ingresso nazionale per medicina, odontoiatria e veterinaria e introduce una selezione basata sul merito accademico maturato nel semestre filtro.