Abuso dei contratti a termine. Ministero condannato a risarcire 30.000 euro ad una docente precaria

Di Lalla
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red – La docente è assistita dal Codacons, che comunica la decisione del giudice del lavoro di Velletri a favore di una docente risarcita per "la condizione di precariato in cui la stessa ha dovuto svolgere per anni il proprio lavoro".

red – La docente è assistita dal Codacons, che comunica la decisione del giudice del lavoro di Velletri a favore di una docente risarcita per "la condizione di precariato in cui la stessa ha dovuto svolgere per anni il proprio lavoro".

Nella nota dell’Associazione si legge " La vicenda nasce pochi mesi fa quando il Codacons ha lanciato i ricorsi collettivi contro il dicastero dell’istruzione in favore di docenti e personale scolastico che, in sfregio delle norme vigenti, si vedevano rinnovare i contratti a tempo determinato, e quindi prolungare ingiustamente la loro vita professionale all’interno del limbo del precariato. Il primo ricorso partito dinanzi al Tribunale di Velletri per conto di una insegnante, ha visto il successo dell’azione legale proposta dall’associazione e il riconoscimento dei diritti del lavoratore"

e riporta le parole del giudice "Il Giudice accerta il diritto della parte ricorrente ad usufruire della progressione professionale retributiva in relazione al servizio prestato in esecuzione dei contratti a tempo determinato con la parte convenuta e, per l’effetto, condanna la medesima al pagamento delle relative differenze stipendiali maturate, oltre interessi legali dalla maturazione al saldo, nonché alla regolarizzazione contributiva e previdenziale conseguente al riconoscimento delle differente retributive derivanti dagli scatti stipendiali riconosciuti".

Questa sentenza si aggiunge ad altre recenti, patrocinate dal sindacato Anief, di particolare rilevanza per le cifre a cui il Ministero è stato condannato

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