Abruzzo, Catanzaro, Foggia, Torino: i criteri per le cattedre di diritto di sostegno
red – Grazie alle vostre segnalazioni siamo in grado di confrontare gli organici e la suddivisione delle cattedre nelle province di Catanzaro, Foggia, Torino. La lettera di un sindacalista dell’Abruzzo.
red – Grazie alle vostre segnalazioni siamo in grado di confrontare gli organici e la suddivisione delle cattedre nelle province di Catanzaro, Foggia, Torino. La lettera di un sindacalista dell’Abruzzo.
Franco Ciferni – Voglio intervenire sull’argomento della assegnazione delle cattedre sulle 4 aree per il sostegno alle superiori. Me ne sono occupato come docente di sostegno e come sindacalista, mio malgrado, quando sono transitato dal ruolo della scuola media, dove le aree non sono presenti, a quello delle superiori e mi sono accorto che per la mia Ad04 vi era per me una sola sede disponibile, mentre per altre aree anche il 20° della graduatuoria supplenti annuali poteva scegliere a suo piacimento tra 20 sedi diverse al contrario mio che sono di ruolo da 15 anni.
Vi è da aggiungere, inoltre, che anche le immissioni in ruolo sono completamente arbitrarie, in base a questo meccanismo, in quanto si basano, unico caso del genere, sulle richieste dei dirigenti scolastici. Ciliegina sulla torta una volta preso servizio mi
sono accorto che nella mia scuola ed in tutte quelle dell’Abruzzo, a quanto mi risulta, si seleziona l’area in fase di richiesta ma poi ti vengono assegnati degli alunni da seguire in tutte le discipline senza tenere in nessun conto
l’area di appartenenza, proprio come alle medie, dove però le aree non sono presenti.
A tal proposito feci un ricorso molto articolato e pesante all’U.S.T. che da allora nomina in ruolo in maniera preponderante AD04, sbagliando di nuovo. Insomma stiamo parlando di una delle tante storture e scandali della scuola italiana che non sembrano
interessare a nessuno.
Io credo che l’unica soluzione sarebbe quella di eliminare le aree che tanto non vengono rispettate e derivano dall’interpretazione sbagliata della legge. A risentirci