Abolizione Green pass scuola, Pacifico (Anief): norma illegittima, vedremo nei tribunali. Privacy? Siamo al fai da te, scuole lasciate sole. INTERVISTA
E’ battaglia aperta sull’obbligo del Green pass per il personale scolastico dal 1° settembre per l’accesso a scuola. Il Tar Lazio rigetta la richiesta di blocco presentata in merito al provvedimento del governo varato lo scorso 6 agosto e conferma l’assenza ingiustificata del personale senza la certificazione verde Covid19. “La norma è palesemente illegittima, sarà disapplicata da un giudice o rimessa in Corte di giustizia come quella su precariato e Anief la farà cancellare dal nostro ordinamento”, ribatte Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che in poche settimane ha raccolto oltre 122mila firme alla petizione lanciata per l’abolizione dell’obbligo del Green pass.
“Apprendiamo che qualcuno ha già presentato privatamente un ricorso che ha avuto un rigetto nella richiesta di misure monocratiche urgenti da parte del presidente facente funzione del Tar Lazio perché da quello che si legge non è stato impugnato un atto applicativo di una norma che, ancorché norma provvedimento, di per sé non può essere da sola impugnata come da manuale di diritto”, spiega Pacifico.
“Per questo noi abbiamo già predisposto di impugnare gli atti applicativi della norma attraverso i quali i ricorrenti hanno cognizione del diritto leso, tra note, circolari e protocolli come da giurisprudenza richiamata”.
“Quindi vi chiedo serenità e pazienza – rassicura sui social -, vedremo a fine agosto e nei giorni successivi cosa diranno sul punto i presidenti facenti funzioni di sezione dei Tar regionali, quindi le sezioni in Camera di Consiglio e poi il Tribunale di Roma come gli altri Tribunali italiani nelle ordinanze urgenti che chiederemo”.
Perché la norma sul Green pass è illegittima?
Perché viola precise disposizioni del regolamento comunitario che ha introdotto il green pass in Europa. Secondo queste distinzioni nessun Paese può imporre un obbligo o discrimine ai cittadini dell’Unione in base al suo possesso. Sarà disapplicata dai singoli giudici, meglio se qualcuno di loro accolga la richiesta di rimettere la questione in Corte di giustizia europea per rendere la sentenza vincolante per tutti.
I dirigenti scolastici appaiono preoccupati, la situazione sembra essere caotica perché non ci sono delle disposizioni certe sull’applicazione della nuova norma
Certamente, assistiamo al fai da te nel disprezzo persino di regole interne sulla privacy. I dirigenti scolastici sono stati lasciati soli, alcuni chiedono persino il certificato contro un parere tecnico preciso del Ministero che mette in guardia proprio da questo. Il preside deve fare accesso alla piattaforma e verificare il personale certificato senza convocarlo o chiedere alcunché. La verità che ci sarà un contenzioso incredibile. Mai come oggi la scuola è divisa e non certo per colpa del sindacato che non è stato coinvolto in alcuna decisione. Persino il protocollo di sicurezza, da noi non firmato, sembra che non abbia la stessa interpretazione degli stessi firmatari sulla gratuità dei tamponi.
E poi resta il nodo sulla questione privacy
Si la privacy richiamata dallo stesso ministero e dal garante e in queste ore negate da provvedimenti ulteriormente discriminatori. Alcuni dirigenti chiedono di presentarsi in segreteria il primo settembre se non si è inviato il green pass nei giorni precedenti. La scuola ha bisogno di certezza, di serenità. Con la firma del protocollo l’anno scorso sulla sicurezza abbiamo cercato di preservare la didattica, il diritto allo studio, il diritto alla salute nel primo anno della pandemia. Oggi sembra passato un secolo, sembra che la decisione di pochi possa imporsi rispetto al dialogo sociale su alcune decisioni che non portano nulle di utile alla scuola, alla ripresa in sicurezza della didattica.
Ricorso per abolizione Green pass, Tar: inammissibile, nessuna sospensiva