Abolire alcune lauree telematiche? Decreto ritirato per “vizi di forma”, ma c’è chi protesta
Il decreto con il quale si abolivano alcuni corsi di laurea telematici è stato ritirato per “vizi di forma”, ma c’è chi non è d’accordo. Ne parla Repubblica in un articolo odierno.
L’ex ministro all’istruzione università e ricerca Lorenzo Fioramonti, proprio poco prima delle sue dimissioni a dicembre scorso, aveva fissato dei paletti per alcune lauree telematiche. Il decreto avrebbe di fatto portato all’abolizione di alcuni corsi a distanza tra cui quelli di pedagogia e psicologia. La ragione? Non ci si potrebbe preparare in maniera abbastanza adeguata per delle professioni che richiedono anche esperienza sul campo.
“Non ci si può laureare in certe professioni senza una didattica che preveda la presenza fisica degli studenti” lamentano dagli ordini delle professioni sanitarie, pedagogisti e psicologici. “Il problema è serio, nessuno vuole chiudere le telematiche ma porre l’attenzione di come sia possibile per alcuni corsi fare didattica a distanza” ha spiegato Pietro Lucisano, professore di pedagogia sperimentale alla Sapienza e presidente della Società italiana di ricerca didattica. “Per le professioni educative è importante che i ragazzi abbiano anche esperienze di ricerca. Ma c’è un tema più ampio relativo al senso dell’università se ci fosse un sistema di università telematiche serio e rigoroso non ci sarebbe nulla di male che parte della didattica sia a distanza. Ma non è sempre così, noi vogliamo evitare gli esamifici. Per esempio, con i crediti per l’abilitazione all’insegnamento non abbiamo riscontrato serietà” ha precisato Lucisano.
E ancora dello stesso parere Maria Grazia Riva, alla guida del dipartimento di Scienze della Formazione all’università di Milano Bicocca e del coordinamento nazionale: “Come insegno la capacità di ascolto a un adolescente, come faccio, se non in aula, la restituzione dei tirocini o a gestire casi che si basano sulla relazione interpersonale?”
Sarà adesso il Ministro Manfredi a decidere se tenere le lauree in psicologia, scienze dell’educazione e pedagogiche e servizi sociali in modalità telematica. Un provvedimento che tocca un mondo di oltre 80mila iscritti.