Aboliamo il vincolo quinquennale! Lettera

Inviato da Antonio Aromino – Cari Ministri, Senatori ed Onorevoli,
siamo un gruppo di insegnanti che ogni giorno si impegna, nonostante le condizioni pandemiche, nel proprio lavoro.
Siamo insegnanti che hanno scelto di fare ciò e non perché non c’era altro da fare nella vita!
Abbiamo scelto l’insegnamento perché è IL lavoro che più di altri ci permette di donare e ricevere, perché amiamo vedere crescere i nostri bambini e ragazzi, perché siamo carichi di entusiasmo anche dopo una giornata estenuante, perché ci siamo assunti la responsabilità di influire nella vita dei nostri alunni, perché amiamo trasmettere quello che conosciamo, perché nonostante tutto abbiamo ancora voglia di crescere!
Da quest’anno la gioia più grande: il ruolo!
“Che bella vita” diranno alcuni…ma la realtà è molto diversa dall’immaginazione.
A questa grande gioia è subentrata una grande angoscia: la distanza.
Ci siamo ritrovati catapultati in zone non di nostra residenza, spostati di provincia come se fossimo delle pedine in mano ad un giocatore inesperto.
C’è l’insegnante P. che nonostante gli anni di studio e di precariato si ritrova catapultata a 250 km da casa, c’è l’insegnante S. che sebbene abbia un mutuo da pagare ha preso una casa in affitto vicino scuola perché era impossibile arrivarci ogni giorno, c’è l’insegnante A. che si alza alle 4.30 del mattino per essere in cattedra alle 8.30, c’è l’insegnante T. che con il suo bambino ha dovuto racimolare tutto e trasferirsi in una nuova città …sono solo alcune delle storie che vogliamo raccontare.
Siamo grati dell’opportunità che abbiamo in un periodo storico come questo dove il lavoro è sacro e lungi da noi ergerci come “gli sfortunati”, ma anche noi come il piccolo Tommaso di Cesano Maderno vorremmo chiedere qualcosa alla nostra classe politica.
Chiediamo una mobilità provinciale ed interprovinciale nella nostra regione, che ci permetta di riprendere in mano la nostra vita, i nostri affetti, il nostro lavoro. Siamo vittime di un gioco chiamato “vincolo quinquennale”…e di questo gioco non vogliamo farne parte. Abbiamo scelto la nostra regione, che ci ha accolti e ci ha fatto crescere sia professionalmente che umanamente e non vogliamo scappare via di qui. Vogliamo poter tornare nella nostra provincia di residenza alleggeriti da ore di viaggio che ormai sono entrate nella nostra routine e che vista la situazione sanitaria mondiale, viaggiare così tanto non fa bene!
Vogliamo avere il nostro diritto alla famiglia, sancito nella Costituzione, che ci permette di essere con i nostri cari, risolvere i problemi legati alla gestione familiare che non riusciamo a fare viaggiando così tanto!
Chiediamo di poter restare con i nostri affetti e non di uscire la mattina e ritrovarli la sera…siamo insegnanti, essere umani e non pedine!
Il movimento “Sì alla mobilità provinciale ed interprovinciale”