Abilitazioni all’insegnamento, tutto fermo a due anni: Anief chiede di effettuare questi corsi prima di procedere con i nuovi

La crisi di Governo potrebbe ulteriormente allontanare il concorso straordinario per l’abilitazione, bandito nel 2020 a seguito del Decreto M.I. 21.04.2020, n. 497 e rimasto bloccato da allora. In lista di attesa vi sono diverse decine di migliaia di candidati.
La stampa specializzata ricorda anche che “stiamo parlando di una procedura per la quale gli aspiranti hanno presentato la domanda e pagato il contributo di diritto di segreteria (15 euro a persona)”.
Inoltre, “durante la fase di conversione del Decreto Sostegni bis, ricordiamo, era emersa la data del 15 dicembre 2021 come termine ultimo per avviare la prova selettiva, ma tale data non è confluita nella stesura finale del DL 73/2021. C’è già chi teme che tutto vada a perdersi, perché la nuova riforma del reclutamento, prevista dalla Legge 79/2022, contempla un nuovo modello formativo per ottenere l’abilitazione: anche su questo versante, però, il percorso di approvazione non affatto sicuro, perché la caduta del Governo Draghi e il ritorno alle urne degli italiani, con l’arrivo del nuovo Governo in autunno, fanno perlomeno pensare ad un lungo periodo di sospensione dell’iter di approvazione del nuovo percorso.
Su questo argomento interviene il sindacato Anief: secondo il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico, “prima di pensare a nuovo corso universitario abilitante, è bene che vanga portato fino in fondo il bando del concorso abilitante del 2020. Ci sono decine di migliaia di precari che hanno già pagato la tassa di partecipazione e questi andrebbero aggiunti anche quelli che nel frattempo hanno conseguito i titoli per chiedere di partecipare sulla base di quei criteri: come si fa a pensare di cambiare le regole in corsa, senza non avere prima concluso i procedimenti in essere? Noi a questo gioco non ci stiamo e faremo di tutto per tutelare chi ha chiesto di abilitarsi all’insegnamento con le vecchie regole”.