Abilitazione all’insegnamento: chi può accedere. Corsi banditi entro fine 2023. Cosa dice il DPCM pubblicato in Gazzetta
Pubblicato ieri il bando che definisce il percorso universitario e accademico di formazione iniziale dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ai fini del rispetto degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Alla luce delle recenti informazioni, si prevede che la prima applicazione della normativa verrà portata a termine entro maggio 2024 e, con molta probabilità, i bandi saranno emanati entro la fine del 2023, al massimo inizio 2024. Questo fornisce una chiara indicazione temporale per tutti gli interessati a rispettare le scadenze previste.
Criteri di ammissione
Il criterio primario per l’accesso ai corsi di 60 CFU per ottenere l’abilitazione riguarda il titolo di studio. Questo rappresenta la chiave che permette a un individuo di insegnare una specifica materia in una determinata classe di concorso, come stabilito dalle leggi attuali.
Vale la pena di notare che coloro che sono attualmente iscritti a corsi universitari in vista del conseguimento di tali titoli hanno anche diritto di accesso. Tuttavia, per coloro che sono iscritti ai programmi di laurea magistrale a ciclo unico, l’ammissione è vincolata all’ottenimento di almeno 180 CFU.
Riserve speciali
La normativa corrente ha previsto una specifica riserva di posti per i primi tre cicli dei percorsi abilitanti. Questa riserva si suddivide come segue:
- Nel primo ciclo, la riserva è fissata al 45%.
- Nel secondo e terzo ciclo, la riserva è stabilita al 35%.
Queste riserve sono designate per specifiche categorie di individui, tra cui:
- Coloro che hanno prestato servizio in istituzioni scolastiche, sia statali che paritarie, per un minimo di tre anni nel corso degli ultimi cinque anni. È essenziale che almeno uno di questi anni sia stato svolto nella classe di concorso di interesse.
- Coloro che hanno superato l’esame concorsuale legato alla procedura straordinaria menzionata nell’articolo 59, comma 9-bis, del DL 73/21.
Infine, coloro che possiedono contratti di docenza nel contesto dei percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni. Per questi ultimi, la riserva è fissata al 5%.
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