Abilitazione all’estero, Scurria (Fratelli d’Italia): “Governo al lavoro per una celere risposta”

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Il riconoscimento dei titoli per insegnanti di sostegno acquisiti presso università dell’UE sta attirando l’attenzione del governo.

Marco Scurria, senatore di Fratelli d’Italia, durante un convegno sulla questione del riconoscimento dei titoli esteri per gli insegnanti di sostegno tenutosi a Palazzo Madama, ha affermato che il governo sta lavorando per risolvere il problema. Scurria ha presentato un’interpellanza al ministro dell’Istruzione per chiedere informazioni sul tempo necessario per riconoscere i titoli conseguiti all’estero.

Lavinia Menunni, senatrice di Fratelli d’Italia afferma di conoscere bene il lavoro importante svolto dagli insegnanti di sostegno che garantiscono l’inclusione e l’accoglienza: “Le famiglie richiedono la stabilizzazione di questi insegnanti e l’incremento degli organici. Il governo sta cercando una soluzione e spera che questa possa essere trovata il prima possibile per gli insegnanti e soprattutto per le famiglie che si trovano in questa situazione”.

Ricordiamo che il Consiglio di Stato, in sessione plenaria, ha emesso una sentenza il 29 dicembre 2022 riguardo la riconoscibilità dei titoli per l’insegnamento in Italia ottenuti da italiani in Romania. La sentenza è stata emessa a seguito di una controversia sul conseguimento di titoli abilitanti all’estero da parte di laureati italiani per poterli utilizzare in Italia. La sentenza si basa sulla Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali nei Paesi membri, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 206 del 2007.

Il Consiglio di Stato ha affermato che il Ministero dell’Istruzione deve esaminare singolarmente ogni richiesta di riconoscimento e valutare l’equivalenza dei titoli ottenuti all’estero, eventualmente adottando misure compensative. Il Ministero non può rigettare “in massa” le richieste di titoli ottenuti in Paesi come la Romania ma deve verificare se questi soddisfano le condizioni per l’insegnamento in Italia, eventualmente con l’adozione di misure compensative.

La sentenza richiede una valutazione puntuale delle istanze di riconoscimento da parte del Ministero dell’Istruzione, non prevedendo alcun riconoscimento automatico.

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