Abilitati sostegno estero, Pascarella (Flc Cgil): “Non inserire a pettine, ma in elenco aggiuntivo in coda. Su 12mila istanze valutato solo il 10%”
Coordinamento dei docenti specializzati al Ministero per protestare contro l’inserimento a pettine dei docenti sul sostegno che hanno ottenuto l’abilitazione all’estero. Ricordiamo, infatti, che questi ultimi, secondo la bozza dell’aggiornamento GPS di prossima apertura dovranno essere inseriti con il proprio punteggio anche se il procedimento di valutazione del titolo conseguito non è ancora avvenuto.
“Siamo qui – ha detto la sindacalista Manuela Pascarella alla nostra telecamera – a dare il nostro sostegno al presidio dei docenti specializzati e specializzandi dell’ottavo ciclo di TFA del sostegno per chiedere che la modifica all’ordinanza che prevede che i docenti che hanno un titolo estero in attesa di riconoscimento lavorino dalla prima fascia a pettine venga cambiata, e venga riproposta la norma che c’era anche l’anno scorso, che prevedeva che venisse istituito un elenco aggiuntivo in coda a chi ha un titolo che ha pieno valore legale”.
Infatti il Ministero, a seguito di diverse pronunce, ultima in ordine di tempo quella dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che a dicembre 2022 si è pronunciata sulla riconoscibilità del titolo conseguito in altri paesi dell’Unione Europea, chiedendo che debba essere valutato alla luce delle competenze ottenute ha avviato le pratiche di riconoscimento.
Compito spettante al Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha “appaltato” al Cimea. Per le operazioni di valutazione delle istanze (circa 12mila), ci ricorda la sindacalista, “sono stati istanziati 4 milioni e mezzo di euro ma – sottolinea – sappiamo che a distanza di un anno solo il 10% di queste domande sono state valutate”. “
Per noi è importante che il processo di valutazione di questi titoli vada avanti celermente e che si esca da questa condizione di emergenza che rischia di giustificare una attribuzione di contratti a chi ha un titolo che però è in attesa di avere un riconoscimento legale e formale e quindi questa dinamica crea ovviamente delle tensioni e può creare un contenzioso anche per i lavoratori coinvolti“. Ha concluso.
Un inserimento a pettine che non viene condiviso dagli specializzati e gli specializzandi dei corsi Universitari italiani. “Il fatto che questi colleghi ci scavalcherebbero nelle graduatorie – ha detto Claudia Saputo del Coordinamento – ci lede in prima persona, ma soprattutto c’è il problema del mancato riconoscimento del diritto alla continuità didattica ed educativa degli alunni e delle alunne con disabilità, perché se questi colleghi entrassero a lavorare a scuola e intanto il loro titolo non fosse riconosciuto non potrebbero continuare a lavorare. Quindi questi alunni e queste alunne si ritroverebbero senza l’insegnante di sostegno che magari hanno avuto per un certo periodo di tempo.”