Abilità manuale in calo del 24% nelle nuove generazioni. Quali competenze nel mercato del lavoro del futuro: più cybersicurezza, IA e creatività, meno lettura, scrittura e matematica. I dati del WEF

I prossimi 5 anni rappresenteranno un punto di svolta per il mercato del lavoro globale. Secondo le previsioni pubblicate dal World Economic Forum (WEF) le competenze richieste ai lavoratori subiranno un processo di ridefinizione che coinvolgerà in maniera più o meno intensa tutte le economie. L’analisi, basata su interviste ai principali datori di lavoro in varie parti del mondo, fornisce una mappa delle trasformazioni previste tra il 2025 e il 2030.
Il cambiamento è diffuso ma non omogeneo
I dati del rapporto WEF evidenziano che la quota di lavoratori che dovranno modificare le proprie competenze “core”, quelle centrali per lo svolgimento delle attività lavorative, varia sensibilmente da zona a zona. Chiaramente, questo non significa che saranno sostituiti, ma che dovranno adattarsi ad un mercato globale in rapida evoluzione. Tra le economie che secondo il WEF potrebbero subire l’impatto maggiore ci sono Egitto e Zimbabwe, entrambe con una stima del 48% di lavoratori i cui ruoli subiranno modifiche sostanziali. Seguono Colombia, Portogallo, Turchia e Israele, con percentuali comprese tra il 44% e il 45%. All’estremo opposto si collocano Danimarca (28%) e Paesi Bassi (30%), seguiti da Repubblica Ceca, Polonia, Regno Unito, e Francia, tutti sotto la soglia del 35%. Le differenze tra i diversi Paesi segnalano una disomogeneità geografica nei ritmi della trasformazione digitale e organizzativa.
Le competenze centrali nel 2025
L’indagine ha identificato quali saranno, secondo i datori di lavoro, le competenze principali nel 2025. Le più citate sono di quelle di natura cognitiva e gestionale:
- Pensiero analitico (63%);
- Resilienza, flessibilità e agilità (61%);
- Leadership e influenza sociale (61%);
- Creatività (60%).
Accanto a queste, emergono anche motivazione personale, alfabetizzazione tecnologica, empatia e apprendimento continuo, tutte con percentuali superiori al 50%. L’alto valore percentuale indica il ruolo sempre più centrale delle soft skills, delle competenze digitali e della capacità di adattamento nei contesti lavorativi in evoluzione.
Le tendenze previste tra il 2025 e il 2030
Secondo il rapporto, nel periodo compreso tra il 2025 e il 2030, alcune competenze saranno destinate a consolidare ulteriormente la propria rilevanza. In cima alla lista troviamo:
- Intelligenza artificiale e analisi dei dati (+87% di saldo netto);
- Cybersecurity (+81%);
- Alfabetizzazione tecnologica (+78%);
- Pensiero creativo (+73%).
Crescono anche competenze trasversali come la curiosità, la gestione del talento, la resilienza e l’etica lavorativa. Parallelamente, alcune capacità risultano in progressivo declino. Tra queste:
- Abilità manuale e resistenza fisica (-24%);
- Lettura, scrittura e matematica (-4%).
I dati suggeriscono una progressiva marginalizzazione delle competenze fisiche o di tipo tradizionale, in favore di abilità più integrate con l’ecosistema digitale e relazionale.
Fonte WEF
Uno scenario in continua evoluzione
Lo scenario preconizzato dal rapporto WEF è quello di un mercato del lavoro che sta attraversando una trasformazione accelerata e differenziata in ogni Paese. I dati sulle competenze suggeriscono che le imprese siano più orientate a privilegiare profili professionali capaci di coniugare pensiero critico, adattabilità e competenze tecnologiche, mentre le competenze più meccaniche o routinarie tenderanno a perdere rilevanza.